Vai al contenuto

Giovanni Lodetti


volalozar
 Share

Recommended Posts

Giovanni Lodetti è deceduto oggi all'età di 81 anni. Giocò dal 1970 al 1974 in quella che fu la mia Sampdoria; uomo vero, professionista serissimo dopo aver vinto tutto non venne qui a svernare, ma indossò la maglia blucerchiata con rispetto e onore e a distanza di anni ha sempre ricordato con affetto quegli anni alla Sampdoria 

Riposa in pace Giuan 

Con affetto

  • Like 1
  • Thanks 1
Link al commento
Condividi su altri siti

La storia di Giovanni Lodetti è quella di un vero "casciavit" rossonero, padre artigiano, famiglia dell'hinterland milanese laboriosa. Entra giovanissimo in fabbrica ma ha la passione del calcio, fa un provino per il Milan e viene subito notato da Malatesta, coordinatore delle giovanili degli anni 50\60 e grande scopritore di talenti. Lo ricordo perchè Mario Malatesta detto l'"Ammiraglio", forse per l'imponenza del fisico ed il volto che pareva scavato nella pietra,  è stato lo storico capitano della Sampierdarenese\Liguria degli anni '30 con il record di quasi 200 presenze in maglia rossonerofasciata. Con il Milan Lodetti conquista i massimi titoli per squadra e con la Nazionale si laurea Campione d'Europa nel 1968 giocando la prima delle due finali con la Jugoslavia. Nel 1970 la "porcata" della sua cacciata dal ritiro della Nazionale, quando , in sostituzione di Anastasi infortunato, vengono chiamati ben due attaccanti  che inizialmente i responsabili non avevano avuto il coraggio di convocare, condizionata com'era  stata la selezione tra i partiti di Mazzola e Rivera. La rosa a quel punto risultava formata da 23 e non da 22 giocatori come prescritto dalla FIFA; giacchè il partito del Golden Boy risultava perdente, venne allontanato Lodetti anche se i suoi test clinici risultavano tra i migliori del gruppo per adattamento all' altitudine.  Per addolcirgli la pillola gli proposero di rimanere in Messico in vacanza con la famiglia (ipotesi sdegnosamente rifiutata) e che avrebbe condiviso gli eventuali premi partita dei colleghi rimasti (anni dopo Giuan confesserà di averne ricevuto la decima parte) Tornato in Italia ha la sorpresa di essere stato ceduto a parziale conguaglio del più giovane Romeo Benetti alla Sampdoria. Paradossalmente lui vittima innocente di una congiura di palazzo viene trattato come un colpevole, un appestato, nessuno gli fa una telefonata di addio, nè Nereo Rocco, nè Rivera del quale era stato fedele scudiero, neppure l'amico fraterno Trapattoni col quale formava nel Milan , per comuni origini umili e lombarde, il duo delle "cocorite". Approda alla Sampdoria insieme a Luisito Suarez, mi ricordo che un giornalista, mi pare Reif di Supersport, scrisse che in quel centrocampo di vecchietti ci avrebbe potuto giocare anche Bernardini (l'allenatore). Invece diede il suo prezioso apporto alla nostra squadra in termini atletici, tattici e tecnici (ad onta del suo dinamismo possedeva bene i fondamentali) Bernardini, non ricordo quando ma assai presto, gli affidò la fascia di capitano (Suarez l'avrebbe meritata per età e curriculum ma aveva lingua tagliente e nel suo primo anno nel Doria venne cacciato un paio di volte per "proteste") Lodetti Giovanni di Caselle Lurani, cuore rossonero per sempre nonostante tutto, quella fascia e la nostra maglia l'ha onorata fino in fondo, non solo l'ha "sudata" ma come dimostra la foto in allegato l'ha persino epicamente bagnata di sangue (ricordo che giocò mezza partita con la retina elastica a trattenere la medicazione sul capo).

Se ne stano andando tutti i miei eroi di gioventù e provo un sincero dolore, sarebbe retorico dire con Ungaretti "E' il mio cuore il paese più straziato" se il mezzo secolo non fosse passato anche per me.

lodetti.thumb.jpg.d966d08ad3e89c328e1a754267451bf7.jpg

  • Like 5
Link al commento
Condividi su altri siti

Il 24/9/2023 at 09:27, rantegusu dice:

La storia di Giovanni Lodetti è quella di un vero "casciavit" rossonero, padre artigiano, famiglia dell'hinterland milanese laboriosa. Entra giovanissimo in fabbrica ma ha la passione del calcio, fa un provino per il Milan e viene subito notato da Malatesta, coordinatore delle giovanili degli anni 50\60 e grande scopritore di talenti. Lo ricordo perchè Mario Malatesta detto l'"Ammiraglio", forse per l'imponenza del fisico ed il volto che pareva scavato nella pietra,  è stato lo storico capitano della Sampierdarenese\Liguria degli anni '30 con il record di quasi 200 presenze in maglia rossonerofasciata. Con il Milan Lodetti conquista i massimi titoli per squadra e con la Nazionale si laurea Campione d'Europa nel 1968 giocando la prima delle due finali con la Jugoslavia. Nel 1970 la "porcata" della sua cacciata dal ritiro della Nazionale, quando , in sostituzione di Anastasi infortunato, vengono chiamati ben due attaccanti  che inizialmente i responsabili non avevano avuto il coraggio di convocare, condizionata com'era  stata la selezione tra i partiti di Mazzola e Rivera. La rosa a quel punto risultava formata da 23 e non da 22 giocatori come prescritto dalla FIFA; giacchè il partito del Golden Boy risultava perdente, venne allontanato Lodetti anche se i suoi test clinici risultavano tra i migliori del gruppo per adattamento all' altitudine.  Per addolcirgli la pillola gli proposero di rimanere in Messico in vacanza con la famiglia (ipotesi sdegnosamente rifiutata) e che avrebbe condiviso gli eventuali premi partita dei colleghi rimasti (anni dopo Giuan confesserà di averne ricevuto la decima parte) Tornato in Italia ha la sorpresa di essere stato ceduto a parziale conguaglio del più giovane Romeo Benetti alla Sampdoria. Paradossalmente lui vittima innocente di una congiura di palazzo viene trattato come un colpevole, un appestato, nessuno gli fa una telefonata di addio, nè Nereo Rocco, nè Rivera del quale era stato fedele scudiero, neppure l'amico fraterno Trapattoni col quale formava nel Milan , per comuni origini umili e lombarde, il duo delle "cocorite". Approda alla Sampdoria insieme a Luisito Suarez, mi ricordo che un giornalista, mi pare Reif di Supersport, scrisse che in quel centrocampo di vecchietti ci avrebbe potuto giocare anche Bernardini (l'allenatore). Invece diede il suo prezioso apporto alla nostra squadra in termini atletici, tattici e tecnici (ad onta del suo dinamismo possedeva bene i fondamentali) Bernardini, non ricordo quando ma assai presto, gli affidò la fascia di capitano (Suarez l'avrebbe meritata per età e curriculum ma aveva lingua tagliente e nel suo primo anno nel Doria venne cacciato un paio di volte per "proteste") Lodetti Giovanni di Caselle Lurani, cuore rossonero per sempre nonostante tutto, quella fascia e la nostra maglia l'ha onorata fino in fondo, non solo l'ha "sudata" ma come dimostra la foto in allegato l'ha persino epicamente bagnata di sangue (ricordo che giocò mezza partita con la retina elastica a trattenere la medicazione sul capo).

Se ne stano andando tutti i miei eroi di gioventù e provo un sincero dolore, sarebbe retorico dire con Ungaretti "E' il mio cuore il paese più straziato" se il mezzo secolo non fosse passato anche per me.

lodetti.thumb.jpg.d966d08ad3e89c328e1a754267451bf7.jpg

Ci starebbe anche in home 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Gianla changed the title to Giovanni Lodetti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

 Share

  • Chi sta navigando   0 utenti

    • Nessun utente registrato visualizza questa pagina.
×
×
  • Crea Nuovo...