Jump to content

Recommended Posts

Posted

Ciao Giorgio: la Samp piange l’ex team manager Ajazzone

Quasi 40 anni di Sampdoria che di anni ne ha quasi 79. Un autentico pezzo della nostra storia: questo era Giorgio Ajazzone, una bandiera che sventolerà per sempre nel grande cielo blucerchiato.

 

Il settantenne ex dirigente genovese è scomparso oggi in quella che era diventata la “sua” Savona, città dalla quale faceva giornalmente la spola con le varie sedi sociali – via XX Settembre, piazza Campetto e Corte Lambruschini – e il centro sportivo di Bogliasco.

 

Era nato il 1° maggio del 1954 nel quartiere di Rivarolo, figlioccio del medico e fondatore della Federazione dei Clubs Blucerchiati Gloriano Mugnaini. Comprensibilmente instradato al tifo doriano, entrò a far parte della società nel 1978 nelle vesti di impiegato amministrativo sotto la presidenza di Edmondo Costa.

 

L’arrivo del nuovo proprietario Paolo Mantovani una stagione più tardi fu l’inizio di un sogno, per i tutti sampdoriani e ovviamente per Giorgio, che visse in prima persona la nascita e l’epopea della Sampd’oro. Annate di viaggi e successi, di pullman e ritiri, aneddoti e amicizie, esperienze di vita uniche e irripetibili che amava raccontare incantando chi gli stava di fronte.

 

Maestro nei rapporti e chioccia di svariati mister e calciatori, nel 1997 diventò ufficialmente team manager, ruolo che ricoprì – in campo e fuori – con stile, eleganza e professionalità fino al 2017, l’anno della meritata pensione. La malattia è storia nemmeno troppo recente: un male che lo fiaccò lentamente nel fisico ma non nella voglia di condividere e scherzare che resteranno in tutti noi; noi che gli abbiamo voluto bene.

 

Fai buon viaggio Giò.

 

Alla moglie Franca, ai figli Andrea e Luca e a tutta la famiglia Ajazzone le più sentite condoglianze da parte della società.

  • Like 2
Posted

RIP

ho scambiato  due chiacchiere proprio ieri con un signore di Savona che mi ha parlato di lui in modo bello
spero troverà un bel posticino da lassù

Posted

Belin Labbrodinovisad siti ufficiale,  pagina ufficiale Facebook e social vari portano foto e ricordo di Giorgio, vuoi che non ci sarà una rappresentanza all'esequie?

Screenshot_20250209_203337_Samsung Internet.jpg

Posted

Aiazzone è stato per anni il Mister Wolf della Sampdoria, l'uomo che risolveva i problemi ai giocatori, quello che ne favoriva l'ambientamento e la permanenza.  Se li coccolava, organizzava persino cene "sociali" alle quali partecipava volentieri addirittura quello stundaio di Cassano, credo fosse molto amato dai giocatori e chi se andava non mancava di salutarlo con affetto.

Era un sampdoriano di Rivarolo dunque tra i più "teribbili" e credo abbia sempre lavorato con passione a maggior gloria dei Quattro Colori.

  • Like 5
  • Thanks 1
Posted

Grandissimo dispiacere, mancava già alla Sampdoria, come ruolo da anni.

E da oggi manca come persona.

Una bruttissima perdita per tutti noi

Posted

così il dottor Baldari a Telenord:

«Ho vissuto anni bellissimi con lui. Tanti momenti di gioia sportiva, ma anche dolori, come le retrocessioni. È stato un team manager eccezionale, lo dimostrano tutti gli attestati di stima di giocatori e allenatori che hanno avuto modo di conoscerlo. Con i suoi calciatori usava il bastone e la carota. Se serviva, bacchettava anche i giocatori importanti. Ma nei momenti difficili sapeva sdrammatizzare, anche con una battuta. Lo ricordo come una grande persona, ma soprattutto come un tifoso blucerchiato. Aveva gioia nel rappresentare la Sampdoria, me lo ricordo in questo senso al memorial Paolo Mantovani organizzato dal suo club di Rivarolo. Solo chi l’ha conosciuto può capire. La gestione di Cassano è stato il capolavoro di Giorgio, riporta Sampdorianews.net. Antonio si gestiva un po’ da solo ma ha riconosciuto da subito, già dai primi mesi, forse i più difficili a Genova, la lealtà di Giorgio. Questo perché Giorgio è forse stato il primo a riuscire a parlargli in maniera diretta e sapeva come prenderlo. È diventato quasi una figura paterna per lui. Giorgio poi è stato un punto di riferimento per altri team manager italiani, un esempio, perché in pratica ha creato lui la figura del team manager come lo conosciamo oggi. Era inoltre un riferimento praticamente per tutti gli allenatori che arrivavano a Genova. Tutti gli allenatori che ha avuto, Spalletti, Delneri, Giampaolo, se lo ricordano ancora adesso. Sapeva essere estremamente professionale ma aveva la battuta pronta per alleggerire le situazioni e questo ne ha favorito molto i rapporti con i giocatori, i giornalisti e i tifosi. Alberto Marangon ha fatto di Giorgio quasi fatto un esempio di vita».

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

  • Recently Browsing   0 members

    • No registered users viewing this page.
×
×
  • Create New...