Jump to content

labbrodinovisad

Moderators
  • Posts

    10,630
  • Joined

  • Last visited

  • Days Won

    691

Posts posted by labbrodinovisad

  1. 5 minuti fa, orso ha scritto:

    Il Papa era tifoso del San Lorenzo (blurosso).

    Papa: il nuovo stadio del San Lorenzo sarà intitolato a lui - Footbola.it

    sì, ma i genuoti facciano pace col cervello: o sono gemellati col Boca o col San Lorenzo 🍌

    ps: blu rosso sono i colori di mille altre squadre, come dice qualcuno

    • Like 1
  2. Il 05/03/2025 at 12:23, labbrodinovisad ha scritto:

    Ma veramente Genova24 ricorda Pizzul per la telecronaca di C1enua-Liverpool e non per le telecronache delle nostre finali europee? 

    Ah no, ricorda anche la sua presenza alle gare di pesto al mortaio 😀

    ovviamente maglia blurossa anche per Bergoglio.

    Necrofili e mitomani da genoani quali sono (che chiamarli giornalisti ci vuole dello stomaco)

  3. 11 ore fa, frenk7 ha scritto:

    Penso che proprio oggi sia l ultimo dei problemi giocare in casa o fuori l ultima di campionato.. È una giornata triste e storica allo stesso tempo.. Penso che più in là troveranno sicuramente una sistemazione x la gara da recuperare 

    mah, visto che siamo su una pagina di pallone, qui sopra parliamo di pallone. Quindi sì, i nostri problemi sono quando giocheremo il recupero ed il fatto che trecento stronzi abbiano saputo che non si giocava quando erano arrivati pressoché a destinazione

     

    • Like 3
    • Thanks 3
  4. 8 minuti fa, PotereBlucerchiato ha scritto:

    Non possiamo fare calcoli, né sapere cosa è meglio e cosa è peggio 

    Esattamente. Pensiamo a fare più punti possibili, proviamo a vincerle tutte da qui alla fine.

     

    PS: saranno contenti gli stronzi che erano in viaggio in autostrada o peggio su rotaia

  5. Toninho Cerezo compie settant’anni, almeno così dice l’almanacco del calcio, lunedì 21 aprile. Da ragazzo non ha in tasca nemmeno una moneta per l’autobus per andare agli allenamenti, fa il clown, vive in collegio, gioca a Manaus, periferia della periferia calcistica, perde finali. Ma è longevo, da morire. Ancora a 38 anni vince il secondo mondiale consecutivo per club, con un gol e il premio di miglior giocatore. In campo ha cambiato un ruolo, il “volante”, da elemento tattico in “vagacampista”, come direbbe Jorge Valdano. Giovanni Trapattoni lo considerava il miglior centrocampista arrivato in Italia. Secondo Fausto Pari: «Era avanti di trent’anni, sapeva trovarsi sempre al posto giusto». Non stava mai fermo, era come se seguisse un suo spartito. Narciso Pezzotti, lo storico secondo di Vujadin Boskov, lo descrive con una metafora. «Per Toninho vale quello che Bagnoli diceva per Schiaffino: prendi dieci per la strada, ci metti dentro Cerezo e diventano una squadra di calcio». Pari non ha dubbi: «Era completo, superiore anche a Graeme Souness».

     

    Malgrado questo, in Brasile hanno ricordato per anni soprattutto la finale per lo scudetto persa ai rigori con l’Atletico Mineiro, imbattuto in tutto il campionato, e il passaggio sbagliato nella “Tragedia del Sarrià”, che favorì il provvisorio 2-1 di Paolo Rossi nel Mondiale del 1982, trionfo dell’Italia alla fine, Brasile eliminato dagli azzurri. A Genova arrivò a 31 anni, dopo che il Milan rinunciò all’acquisto, malgrado un contratto già firmato, e fu accolto con una punta di scetticismo. Il solito Pezzotti racconta il suo impatto. «Gli bastarono poche partite per mettere tutto a posto». Sembrava una soluzione di passaggio e restò sei stagioni. Sarebbe facile parlare del calciatore, si ricorda soprattutto la persona, sempre disponibile e sorridente con tutti, quanti passaggi in Jeep ai giovani tifosi raccolti sulla strada del Poggio. Negli allenamenti era puro spettacolo, si esaltava soprattutto nei “torelli”. Sembrava sempre sul punto di perdere la palla, ma le apparenze possono ingannare, con un tocco confezionava il classico tunnel e giù risate, perché il calcio per Cerezo era diventato un lavoro, ma non aveva mai smesso di essere un gioco, come quando, a 14 anni, il premio dei vincitori del torneo tra ragazzi era una bottiglia di Coca Cola vuota. «Non si poteva litigare con Cerezo, era troppo solare» ricorda Pezzotti. Così si poteva permettere licenze impossibili per chiunque altro. Una volta, a Bogliasco, arrivò con scritto nel riquadro bianco della maglia, che conteneva il numero nelle partite, una frase “da Cerezo”. «Dio mio, Dio mio dammi la forza di sopportare Pietro Vierchowod».

     

    Non segnava spesso, ma le sue reti sono finite nella storia, al Malines nella semifinale di Coppa delle Coppe, contro l’Inter a Marassi, discesa e carezza d’autore, con il Milan al “Meazza” dopo sette tocchi al volo, il primo gol nel giorno dello scudetto contro il Lecce, il 19 maggio 1991. Al momento dell’addio portò moglie e 4 figli a salutare il pubblico, come fosse una festa in famiglia. Dicevano fosse vecchio e fece ancora in tempo a vincere, da titolare, due Coppe Intercontinentali e una Libertadores e così “Coxa-bamba” (per il suo modo di correre) divenne “O Maestro de bola”.

     

    Da anni è tornato a casa e vive in una fattoria. Non ha cambiato abitudini, gli piace ancora pescare. Ha già detto che vuole morire nella sua casa di 40 metri quadri a Jardim Esplanada, dove abitava coi genitori Antonio e Helena. Il tempo è passato, ma lo stile e il modo di interpretare la vita di “Pluto”, uno dei suoi soprannomi, sono sempre unici e lontano dai classici stereotipi. Fuoriclasse in campo e fuori. E la musica continua. Samba de Toninho.

     

    (Lorenzo Mangini su Repubblica)

    • Like 3
    • Thanks 1
  6. La Sampdoria torna all’Istituto Gaslini. Come ogni anno, sotto le feste pasquali, la società blucerchiata con la squadra al gran completo si è recata a far visita e a portare uova di cioccolato ai piccoli degenti dell’ospedale pediatrico di Sturla: «E’ una tradizione voluta da sempre dalla Sampdoria - esordisce l’amministratore delegato Raffaele Fiorella -io lo chiamo dovere morale da parte di tutti i cittadini, entrare da queste porte e guardare il mondo reale. Molto spesso il calcio è un mondo di privilegiati e questo potrebbe suscitare anche reazioni nei nostri atleti. Soprattutto da parte della proprietà c’è questa precisa volontà e infatti prossimamente lanceremo una fondazione per essere ancora più vicini alle persone, fragili, deboli e allo sport in generale. Perché useremo lo strumento dello sport come chiave di lettura di queste situazioni, diciamo, non ottimali».

     

    Una famiglia quella blucerchiata che si stringe attorno a chi ne ha bisogno: «La famiglia Sampdoria è da sempre vicina ai più fragili - prosegue - e qui viene fuori questo concetto. La famiglia si vede proprio nei momenti di difficoltà, dove si sta stringendo i ranghi. Si è visto anche con l'arrivo dei nuovi tecnici. Famiglia quando c'è bisogno e ancora una volta stiamo dimostrando che la Sampdoria, in questo concetto, non è qualcosa di "sterile", ma lo stiamo dimostrando giorno per giorno. Sia al centro sportivo ma soprattutto in queste grandi occasioni dove la famiglia deve far vedere se stessa e portare qualcosa di cui ha bisogno».

     

    Parlando di campo, il discorso si sofferma sull'innesto dei nuovi tecnici Evani e Lombardo con una chiara iniezione di sampdorianità nell'ambiente: «Questo è stato l'altro elemento, il collante di questa ultima parte di campionato: riportare il concetto, che qualcuno forse aveva smarrito, di sampdorianità e di famiglia che al bisogno tutti si presentano al capezzale. E credo che questa sia stata la grande dimostrazione, soprattutto di chi è entrato in questo periodo. Arrivati spinti anche dal dovere di portare i loro strumenti, la loro volontà e soprattutto il loro entusiasmo in questa fase di campionato dove c'era questa necessità. La famiglia ancora una volta si è fatta sentire».

     

    Evani ha parlato di sei finali, contro il Cittadella è arrivato un successo: «Ne restano altre cinque e saranno altrettante finali da portare avanti - prosegue Fiorella -. L'entusiasmo c'è, la voglia pure e si spera anche i risultati». E contro i granata veneti il pubblico si è superato con 27mila persone presenti e un record stagionale di biglietti venduti: «Ancora una volta ringrazio i nostri tifosi a riguardo perché, a proposito di sampdorianità, la famiglia è stata chiamata e tutti si sono presentati. Mi auguro e spero che nella prossima gara in casa di avere tutto il pubblico presente a supporto di questa grande squadra per riportare serenità non soltanto tra i nostri giocatori ma soprattutto serenità nel nostro tifo e dare un posto ben preciso alla squadra».

     

    Chiosa sull'iniziativa del comune di Cremona di mettere in vendita le luminarie dedicate a Gianluca Vialli, acquistata già una dalla Juventus: «Anche su questo, se la finalità è per beneficenza, avremo modo di intervenire noi direttamente. Come dicevo prima, tutto a breve sarà possibile, perché lanceremo l'"U.C. Sampdoria fondazione" che sarà vicina allo sport, alle persone più bisognose e a tutte quelle cause sociali, dove la Sampdoria è sempre stata presente. A maggior ragione oggi con Gianluca Vialli».

    (Immagino che l'intervista sia questa)

  7. purtroppo siamo circondati da idioti, un po' in qualsiasi ambito della vita sociale, ed il calcio non fa eccezione; sono il bacino di audience di tutti i remesciatori di merda col bacchetto, in politica, nella pseudoinformazione , e così via 

  8.  

    Pensavamo di portare una sorpresa, un sorriso, un uovo di Pasqua, un breve momento di gioia a tutti i bambini dell’Istituto “Gaslini”. E invece, come spesso accade, la sorpresa l’abbiamo ricevuta noi.
    Negli occhi di quei piccoli, nella forza di una carezza, nella leggerezza con cui affrontano battaglie più grandi di loro, abbiamo trovato il significato più profondo del coraggio.
    Grazie per averci accolto e grazie a questi bimbi, immensi campioni. 💖
    • Like 3
    • Thanks 3
  9. 58 minuti fa, blucerchiato79 ha scritto:

    Fatto… 

    Grazie Marco

    Così Attilio al Secolo XIX:

    "Le mani al cielo al fischio finale del match contro il Cittadella? Sì erano per Vialli. Ma nel mio gesto non ho dimenticato neppure gli altri, come il presidente Mantovani, Mihjalovic, Borea e Giorgio Ajazzone. Luca sarebbe stato contento, era il suo sogno. Spero che quell’immagine possa far capire che chi non c’è più è rimasto dentro i nostri cuori e ci accompagnerà in un’impresa che dobbiamo a tutti i costi compiere".

    • Like 1
  10. Leggo sia a Bogliasco anche oggi

    Il 11/04/2025 at 03:50, rantegusu ha scritto:

    quanto è riportato da Labbro manifesta il piccolo "stupor mundi" intorno alla Sampdoria. "Sembra una favola"  dice Andrea Mancini. Accade quando il tempo si muove come un gambero e ritornano vecchie emozioni.

    Mettete "il Calcio" al posto del "baseball" e "Italia" al posto di "America" ... e "Matteo" al posto di "Ray" :smile:... non a caso "L'uomo dei sogni"

     

     

    "Ci ricordano... tutto quello che un tempo era buono, e potrebbe tornare ad esserlo"

    • Like 2
  11. comunque, non ricordo i distinti così scatenati come sul coro verso il finale sul ritmo di "Go west"

    e che si respirasse un'aria diversa si capiva persino durante le "musichette" nel pre partita

     

    Continuiamo così, in campo e sugli spalti

  12. 6 ore fa, Pontex76 ha scritto:

    Confesso che sul gol di Sibilli ho trattenuto a stento le lacrime.

    Per quanto visto in campo bravi i centrali difensivi, bene Vieira e Ricci, bene Benedetti nella ripresa (hai piede, fisico e corsa... gioca sempre così!), bene Venuti per spirito di iniziativa, bene Niang per caparbietà e peso fisico (meno sul tiro del possibile 2a0).

    Di chi mi è piaciuto meno oggi non parlo. Abbiamo recuperato punti a tante avversarie e riportato la scialuppa più vicino alla terra. Avanti così

    Idem

  13. Più che il cuore, che onestamente non penso sia mai mancato, forse maggior sicurezza nei propri mezzi?

    «Se sono qui è perchè la Sampdoria è stata una parte importante della mia vita e non possiamo accettare che si trovi in questa posizione. Vestire la maglia blucerchiata deve rendervi orgogliosi. Dovete avere la mente sgombra, giocare con la testa libera, perchè siete più forti di quello dimostrato finora. Ho visto tutte le vostre partite, è una questione mentale. E anche giocare a Marassi non deve essere un ostacolo, ma un valore aggiunto». 

    • Like 2
    • Thanks 1
×
×
  • Create New...