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  1. Avrei tanto voluto esserci. Avrei tanto voluto dare una mano alla squadra in questo momento delicato e decisivo della stagione. Ho fatto del mio meglio in questi mesi per rientrare in tempo ma adesso sono costretto a fermarmi nuovamente. Non sarà un intervento importante e sarò prontissimo per l’inizio del prossimo ritiro ma di sicuro non potrò vivere sul campo questo finale di campionato. Continuerò come sempre a fare il tifo per i miei compagni e per tutto lo staff, certo che sapranno portare in porto la nostra nave. Grazie di cuore a tutti i tifosi per il sostegno. Ci vediamo presto. Gennaro Tutino Forza Ragazzo 💪
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  2. mah, visto che siamo su una pagina di pallone, qui sopra parliamo di pallone. Quindi sì, i nostri problemi sono quando giocheremo il recupero ed il fatto che trecento stronzi abbiano saputo che non si giocava quando erano arrivati pressoché a destinazione
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  3. Pensavamo di portare una sorpresa, un sorriso, un uovo di Pasqua, un breve momento di gioia a tutti i bambini dell’Istituto “Gaslini”. E invece, come spesso accade, la sorpresa l’abbiamo ricevuta noi. Negli occhi di quei piccoli, nella forza di una carezza, nella leggerezza con cui affrontano battaglie più grandi di loro, abbiamo trovato il significato più profondo del coraggio. Grazie per averci accolto e grazie a questi bimbi, immensi campioni.
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  4. Toninho Cerezo compie settant’anni, almeno così dice l’almanacco del calcio, lunedì 21 aprile. Da ragazzo non ha in tasca nemmeno una moneta per l’autobus per andare agli allenamenti, fa il clown, vive in collegio, gioca a Manaus, periferia della periferia calcistica, perde finali. Ma è longevo, da morire. Ancora a 38 anni vince il secondo mondiale consecutivo per club, con un gol e il premio di miglior giocatore. In campo ha cambiato un ruolo, il “volante”, da elemento tattico in “vagacampista”, come direbbe Jorge Valdano. Giovanni Trapattoni lo considerava il miglior centrocampista arrivato in Italia. Secondo Fausto Pari: «Era avanti di trent’anni, sapeva trovarsi sempre al posto giusto». Non stava mai fermo, era come se seguisse un suo spartito. Narciso Pezzotti, lo storico secondo di Vujadin Boskov, lo descrive con una metafora. «Per Toninho vale quello che Bagnoli diceva per Schiaffino: prendi dieci per la strada, ci metti dentro Cerezo e diventano una squadra di calcio». Pari non ha dubbi: «Era completo, superiore anche a Graeme Souness». Malgrado questo, in Brasile hanno ricordato per anni soprattutto la finale per lo scudetto persa ai rigori con l’Atletico Mineiro, imbattuto in tutto il campionato, e il passaggio sbagliato nella “Tragedia del Sarrià”, che favorì il provvisorio 2-1 di Paolo Rossi nel Mondiale del 1982, trionfo dell’Italia alla fine, Brasile eliminato dagli azzurri. A Genova arrivò a 31 anni, dopo che il Milan rinunciò all’acquisto, malgrado un contratto già firmato, e fu accolto con una punta di scetticismo. Il solito Pezzotti racconta il suo impatto. «Gli bastarono poche partite per mettere tutto a posto». Sembrava una soluzione di passaggio e restò sei stagioni. Sarebbe facile parlare del calciatore, si ricorda soprattutto la persona, sempre disponibile e sorridente con tutti, quanti passaggi in Jeep ai giovani tifosi raccolti sulla strada del Poggio. Negli allenamenti era puro spettacolo, si esaltava soprattutto nei “torelli”. Sembrava sempre sul punto di perdere la palla, ma le apparenze possono ingannare, con un tocco confezionava il classico tunnel e giù risate, perché il calcio per Cerezo era diventato un lavoro, ma non aveva mai smesso di essere un gioco, come quando, a 14 anni, il premio dei vincitori del torneo tra ragazzi era una bottiglia di Coca Cola vuota. «Non si poteva litigare con Cerezo, era troppo solare» ricorda Pezzotti. Così si poteva permettere licenze impossibili per chiunque altro. Una volta, a Bogliasco, arrivò con scritto nel riquadro bianco della maglia, che conteneva il numero nelle partite, una frase “da Cerezo”. «Dio mio, Dio mio dammi la forza di sopportare Pietro Vierchowod». Non segnava spesso, ma le sue reti sono finite nella storia, al Malines nella semifinale di Coppa delle Coppe, contro l’Inter a Marassi, discesa e carezza d’autore, con il Milan al “Meazza” dopo sette tocchi al volo, il primo gol nel giorno dello scudetto contro il Lecce, il 19 maggio 1991. Al momento dell’addio portò moglie e 4 figli a salutare il pubblico, come fosse una festa in famiglia. Dicevano fosse vecchio e fece ancora in tempo a vincere, da titolare, due Coppe Intercontinentali e una Libertadores e così “Coxa-bamba” (per il suo modo di correre) divenne “O Maestro de bola”. Da anni è tornato a casa e vive in una fattoria. Non ha cambiato abitudini, gli piace ancora pescare. Ha già detto che vuole morire nella sua casa di 40 metri quadri a Jardim Esplanada, dove abitava coi genitori Antonio e Helena. Il tempo è passato, ma lo stile e il modo di interpretare la vita di “Pluto”, uno dei suoi soprannomi, sono sempre unici e lontano dai classici stereotipi. Fuoriclasse in campo e fuori. E la musica continua. Samba de Toninho. (Lorenzo Mangini su Repubblica)
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  5. Due post rasserenanti e rassicuranti: classici post motivazionali. Molto bene Ho apprezzato il riferimento alla via crucis visto il periodo pasquale ps: ricordiamoci fratelli che tutti dobbiamo morire
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  6. Segaioli mentali seriali iniziamo a pensare di vincere venerdì con i carrettieri, poi avanti di partita in partita facendo punti, da qui al 13 maggio c'è molto tempo molti minuti da giocare e molti punti da fare
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  7. Ho chiesto a chatgpt - intelligenza artificiale- di scrivere un testo emozionante su queste 4 parole: Vialli Mancini Sampdoria tifosi. La risposta è stata data in 4 secondi .... cari giornalisti ce l'avete nel culo Un amore eterno: Vialli, Mancini, la Sampdoria e i tifosi, un legame che supera il tempo. Nel cuore pulsante di Genova, tra il profumo del mare e il rumore degli stadi, si cela una storia di passione, di sogni e di emozioni che nessuna parola può davvero racchiudere. È la storia di un amore che ha attraversato generazioni, un legame indissolubile tra una squadra, i suoi eroi e i tifosi che li hanno sostenuti con tutto il cuore.nnTra le pagine più belle di questa storia ci sono Gianluca Vialli e Roberto Mancini, due campioni che sono diventati molto più di semplici calciatori. Sono stati simboli di speranza, di orgoglio e di un’epoca magica per la Sampdoria. Con il loro talento, la loro umiltà e il loro spirito di squadra, hanno portato la squadra a conquistare il tricolore nel 1990, un sogno che sembrava irraggiungibile e che ancora oggi fa battere forte il cuore di chi ha vissuto quegli anni.nnMa ciò che rende questa storia così speciale è il legame profondo tra i giocatori e i tifosi. Questi ultimi sono il vero cuore pulsante della Sampdoria, pronti a cantare, a soffrire e a gioire insieme, in ogni momento, in ogni stagione. La loro passione è un fuoco che arde senza mai spegnersi, un amore che si tramanda di generazione in generazione, creando un’atmosfera unica, quasi magica, che rende il calcio un rito sacro di comunità e di emozioni pure.nnVialli e Mancini sono stati più di semplici eroi sportivi: sono stati esempio di dedizione, di amicizia e di amore incondizionato per la maglia blucerchiata. La loro amicizia, nata tra i campi e cresciuta nel tempo, ha rappresentato un simbolo di unità e di speranza, un messaggio di come il calcio possa essere un veicolo di valori autentici e di emozioni sincere.nnAnche nei momenti più difficili, quando la vita si presenta con le sue sfide più dure, il cuore dei tifosi non si è mai arreso. La fede e l’amore per la Sampdoria sono diventati un’àncora di speranza, un faro che illumina il cammino anche nelle tempeste più oscure. È questa passione senza limiti che rende questa storia così speciale, così eterna.nnE così, il legame tra Vialli, Mancini, la Sampdoria e i suoi tifosi si trasforma in qualcosa di più di un semplice ricordo: diventa un patrimonio di emozioni, di sogni e di ricordi che vivranno per sempre nei cuori di chi ha avuto la fortuna di viverli. È un amore che non muore, che si rinnova ogni volta che si alza il coro sugli spalti, ogni volta che si ricorda un goal, una vittoria o un gesto di grande umanità.nnPerché questa è la vera essenza del calcio: un sentimento che supera il tempo, che unisce le persone e che rende la vita più bella, più intensa, più vera. E questa storia, quella di Vialli, Mancini, la Sampdoria e i suoi tifosi, resterà per sempre impressa nel cuore di chi crede nel potere delle emozioni autentiche. nn---nnSe vuoi, posso arricchire ulteriormente o personalizzare ancora di più questa storia!
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  8. temevo che qualcuno scrivesse "Stocazzo!"😎
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  9. Eh ma a tabellino è un pareggio! Cosa che ho veramente sentito post deby. E' strano perché fuori dallo stadio c'era gente, stranamente sempre la stessa gente, con i musi lunghi mentre altri sorridevano ed erano felici... Comunque è davvero impressionante quanto poco serva per scrivere di calcio. Non penso serva riunire il collettivo Wu Ming per scrivere un articolo sul pallone, ma questo è veramente di una pochezza imbarazzante. Fatto con la pagina di Wikipedia aperta sul secondo schermo citando un paio di statistiche per spiegare un concetto che sono sicuro anche un bambino riuscirebbe a capire
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  10. minchia oh ha spaziato tra il giornalismo e il seo , perchè fare bene una cosa quando ne puoi fare male due ?
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  11. Pare sian solo i blurossi a morire
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  12. tradizionale e bellissima iniziativa, ma invece ecco qui alcuni commenti alle dichiarazioni rilasciate dall'AD Fiorella in occasione della visita in una pagina pseudogiornalistica blucerchiata "ve ne dovete andare fuori dalle palle" ... "Fiorella che ne sa lei di sampdorianità" ... "avete fatto dei disastri" ... "sono felice adesso salviamoci poi faremo i conti" c'è da chiedersi che ne sapranno questi "tifosi" di sampdorianità
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  13. 2 points
  14. togliamolo dagli ex, direi...
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  15. Leggo sia a Bogliasco anche oggi "Ci ricordano... tutto quello che un tempo era buono, e potrebbe tornare ad esserlo"
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  16. A dieci minuti da fine partita sono andata alla Coop dal mio amico Sampdoriano Giovanni perché non si può soffrire in solitudine e nemmeno esultare. Mi mancate tanto...
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  17. Il clima qui in Città te lo dico io "caro mio" qual é. Abbiamo un culo stretto stretto che non ci passa uno spillo, stiamo messi malissimo da tanti punti di vista, abbiamo una squadra che non capisce il verso delle partite che gioca, abbiamo una paura fotonica che ci fa dormire di merda. Ma nonostante questo quelli che ci stanno peggio siete voi che ancora una volta attendete avidamente che la vostra "vittoria" si realizzi da una nostra sconfitta. Con tutto ciò vi guardiamo e, alla fine, sinceramente pensiamo che potrebbe comunque andare straordinariamente peggio perché potremmo essere voi. Questa "alternativa", almeno personalmente, mi aiuta ad affrontare tutto quello che verrà con serenità. Adesso abbiamo soltanto una grande speranza che quello che sta accadendo possa cambiare qualcosa, ma si tratta appunto di una speranza...i miracoli stanno da un'altra parte. Ma pure questo per voi è troppo. Vi nausea vedere l'amore che circonda i nostri colori, lo straordinario ed inimmaginabile credito che ancora oggi a distanza di tanto tempo ancora riscuotiamo, i bei ricordi che richiamiamo alla mente di mezza Italia. Non ci perdonerete mai di avere un cuore, dei sentimenti "calcistici" e un atteggiamento di vita talmente lontani da voi che siete marci.
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  18. sì, ma i genuoti facciano pace col cervello: o sono gemellati col Boca o col San Lorenzo 🍌 ps: blu rosso sono i colori di mille altre squadre, come dice qualcuno
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  19. vabbè ma dai questo è bibino come lo sono io 🙂 come fai a scrivere degli 879 giorni quando quello lo avevano perso, e quello prima anche, e questo qui, in uno degli anni più di merda per noi, sono riusciti a farsi sbatter fuori dalla coppa ?
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  20. Archiviata la vittoria sul Cittadella, Alberico Evani ha dato appuntamento ai blucerchiati al “Mugnaini” di Bogliasco nel pomeriggio di martedì, quando si comincerà a preparare la trasferta in casa della Juve Stabia, in programma al “Menti” di Castellammare di Stabia lunedì 21 aprile (ore 15.00). Forza Marinai 💪 🔵 ⚪ ❤️ ⚫ ⚪ 🔵
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  21. Non possiamo fare calcoli, né sapere cosa è meglio e cosa è peggio
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  22. Non si gioca... Sono sospese tutte le gare
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  23. FORZA MISTER FORZA MARINAI FORZA U.C SAMPDORIA FOOOOORZA SAMPDORIANI 🔵 ⚪ ❤️ ⚫ ⚪ 🔵
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  24. Bè insomma .... Invernizzi anche se in altro ruolo c'è sempre stato e quanto all'assenza di Sampdorianità rammento che sino a poco fa c'era un certo Marco Lanna Presidente, diciamo che i nuovi arrivi ci riportano alla bella stagione e ciò non può che farci evocare bei ricordi e infonderci fiducia illimitata
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  25. Grazie Marco Così Attilio al Secolo XIX: "Le mani al cielo al fischio finale del match contro il Cittadella? Sì erano per Vialli. Ma nel mio gesto non ho dimenticato neppure gli altri, come il presidente Mantovani, Mihjalovic, Borea e Giorgio Ajazzone. Luca sarebbe stato contento, era il suo sogno. Spero che quell’immagine possa far capire che chi non c’è più è rimasto dentro i nostri cuori e ci accompagnerà in un’impresa che dobbiamo a tutti i costi compiere".
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  26. domanda: De Paoli vista sul cazzo? vi ha trombato la moglie? vi ha rubato il posteggio sotto casa? chiedo perchè veder schierato un ragazzo con zero esperienza in partite da dentro o fuori mi perplime
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  27. Tutto il post è splendido, ma questo passaggio è insuperabile!
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  28. E quella dopo sarà ancora più importante e sempre di più la successiva. Sarà una via crucis di 5 tappe ancora ….
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  29. Questa partita è ancora più delicata della scorsa, dopo l'euforia del ritorno alla vittoria una sconfitta pesante sarebbe una bella mazzata. Spero che davvero sia un po' cambiato l'animo della squadra e si riesca a fare una buona partita. In questa trasferta oltre al risultato credo conterà molto anche il livello del gioco che riusciremo ad esprimere. Sopratutto spero che si riesca a tenere lo stesso livello nei due tempi e che in caso dovessimo andare sotto la squadra non si sbrachi come è successo in diverse partite.
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  30. In effetti la tentazione è stata grande
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  31. pure io ho studiato l'avversario e non mi hanno impressionato nel loro ne i cremonini: primi 45 minuti di marca cremona più e più volte al tiro, poi al primo tiro in porta gli juvoti segnano e allora entra Bonazzoli e fa un gran gol. De Luca bene, uno così, grande grosso e abbelinato mi manca
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  32. Ieri, uscendo dallo stadio ho visto gente che si abbracciava come avessimo vinto lo scudetto, era surreale ma allo stesso tempo li capivo. La sensazione è di essere finalmente sul binario giusto, nel posto giusto. ( Ovviamente sarà ancora meglio quando avremo fatto i punti necessari per levarci di lì) Lo so, ci sono mille cose più importanti, ma quanto è bello il weekend quando si vince? Ieri poi è stato proprio un pomeriggio da Sampdoriani. Tanti bei sorrisi, finalmente
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  33. ho rivisto i 3 minuti finali della partita su DAZN: gli oltre 28.000 cuori blucerchiati sono tutti in piedi, tutti cantano, tutti insieme, sembra una finale di Champions e invece è una partita del campionato di serie B con la Sampdoria nei bassifondi della classifica, poi al fischio finale un abbraccio collettivo, carico di emozione quello tra Evani e Lombardo e poi ... e poi un abbraccio a Quello lassù che prima della partita avrebbe detto sicuramente che quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare. Inutile dire che mi sono commosso ieri e mi sono commosso nuovamente oggi a bocce ferme. Grazie a tutti, grazie Sampdoria per regalarmi queste emozioni Soltanto i nostri cuori sanno cosa vuol dire amarti perchè sanno di averti al fianco ogni giorno maestra di vita, amica di sempre. GRAZIE SAMPDORIA
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  34. Grande Massi Vedere un Sampdoriano partire da Basilea per la partita e poi con un sorriso stampato sul viso e gli occhi lucidi ripartire subito per farsi da solo altri 500km fa capire perché essere Sampdoriani è sempre bellissimo.
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  35. vi siete divertiti ieri pomeriggio? eravate allo stadio, vi ho visto
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  36. Più che il cuore, che onestamente non penso sia mai mancato, forse maggior sicurezza nei propri mezzi? «Se sono qui è perchè la Sampdoria è stata una parte importante della mia vita e non possiamo accettare che si trovi in questa posizione. Vestire la maglia blucerchiata deve rendervi orgogliosi. Dovete avere la mente sgombra, giocare con la testa libera, perchè siete più forti di quello dimostrato finora. Ho visto tutte le vostre partite, è una questione mentale. E anche giocare a Marassi non deve essere un ostacolo, ma un valore aggiunto».
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  37. “Una noia mortale. Si salva solo la tifoseria, che non se la meritano“ Dichiarazione a caldo di mia madre - schifatrice di qualsiasi cosa sia calcio - obbligata alla trasferta da mio padre perché “col Modena lei c’era e si era vinto”. ora le farà tutte.
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  38. Confesso che sul gol di Sibilli ho trattenuto a stento le lacrime. Per quanto visto in campo bravi i centrali difensivi, bene Vieira e Ricci, bene Benedetti nella ripresa (hai piede, fisico e corsa... gioca sempre così!), bene Venuti per spirito di iniziativa, bene Niang per caparbietà e peso fisico (meno sul tiro del possibile 2a0). Di chi mi è piaciuto meno oggi non parlo. Abbiamo recuperato punti a tante avversarie e riportato la scialuppa più vicino alla terra. Avanti così
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  39. 1 al gol annullato - solito gol allo scadere del tempo- ho avuto la certezza che avremmo vinto 2 tuttj bravi, anche i più discussi, tranne uno purtroppo 3 invernizzl e ienca che dopo un lungo abbraccio tra loro vanno verso Attilio e li l'abbraccio è da lacrimuccia 4 la gioia di quelli in campo e quella irrefrenabile di Beres e Tutino ci dice che la squadra è unita e viva Evani imbarazzato che esce sotto il corp dei distinti CHICCO CHICCO e Attilio che prima ringrazia a mani giunte e poi mostra i muscoli: queste immagini saranno custodite nell'archivio blucerchiato della mia memoria, così come la partita odierna che andrà ad aggiungersi alle tante simili sofferte e vissute
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  40. Ho vinto il premio padre dell’anno lasciando a casa con la tata un figlio malato ,un pupo di 6 mesi e la moglie fuori per lavoro, facendo una trasferta di 3 ore a Genova, ma ne è valsa decisamente la pena. Grande sofferenza ma finalmente sto cazzo di 3 punti
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  41. quanto è riportato da Labbro manifesta il piccolo "stupor mundi" intorno alla Sampdoria. "Sembra una favola" dice Andrea Mancini. Accade quando il tempo si muove come un gambero e ritornano vecchie emozioni. Mettete "il Calcio" al posto del "baseball" e "Italia" al posto di "America" ... e "Matteo" al posto di "Ray" ... non a caso "L'uomo dei sogni"
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  42. Penso (e preciso in relazione ai miei precedenti post) che qualunque analisi su possibili errori di Manfredi non possa mai essere una critica alla sua persona o alle sue intenzioni, avendo lui smenato (e fatto smenare a soci asiatici) parecchi quattrini ed essendo lui il primo al quale staranno girando da tempo vorticosamente le palle
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  43. Comunque alla fine della fiera ci sono almeno 4 tipi di Presidenti: -quello che non ci capisce un cazzo ma pensa di capirci e decide di fare lui, facendo spesso casino -quello che ci capisce o ci capisce un po’ ma lascia Comunque fare per lo più ad esperti/dipendenti -quello che ci capisce abbastanza e partecipa molto attivamente alla gestione -ed infine quello che ha poca esperienza, non è ancora molto inserito nel mondo del calcio italico, ma delega a chi spera ne capisca più di lui. Manfredi si colloca in quest’ultima opzione, probabilmente con qualche anno di esperienza in più avrebbe cercato di limare un po’ prima le eventuali problematiche che la squadra probabilmente ha avuto con Accardi. Pero’ Manfredi si è affidato a quelli che sulla carta erano esperti (e che Comunque al di là di come è andata, probabilmente lo sono). Ha tirato fuori non pochi soldi, ha costruito una squadra (visto i cambi a gennaio, forse due squadre) che sulla carta doveva fare ben altro campionato. Non ha mai intralciato chi ha cercato di salvare la barca. Tutto ciò detto a posteriori, perché la verità e’ che sulla carta c’era tutto (impegno, investimenti ) per fare bene e quindi staremmo parlando di un presidente illuminato, del migliore presidente dai tempi di Garrone padre. Un presidente capace di tagliare i ponti con Ferrero, salvatore di un assai probabile fallimento , amico di Mancini, cacciatore di quattrini per la rapida salita in A
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  44. Eppure, quella rete nel derby non viene dimenticata: "Due anni fa - ha spiegato Miura - sono tornato a Genova, un amico mi ha portato in mezzo a un gruppo di ragazzini e ha detto loro: questo signore segnò un gol alla Sampdoria. Non ci credevano, allora glielo ha fatto vedere sul telefono ed è partito un coro di wow. E pure quando il mio bagaglio è sbarcato all'aeroporto di Genova sopra c'era un bigliettino con scritto "grazie per quella rete". E pensare che all'epoca non ci avevo dato molto peso". Kazu Miura, grazie al cazzo che non ci avevi dato peso... subito dopo avete buscato tre pere🍌
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  45. era uno scherzo, ovviamente, sull'onda del primo messaggio che avevo scritto aprendo la discussione, si giocava sul cognome che ha un significato fuori dal nome stesso. È come se avessi modificato la discussione sul mister chiamandola Leonardo Difficili (stesso nome di battesimo, che coincidenza). Parte seconda della gag è il fatto che uno in stato di grazie si dice sia stato benedetto, in questo caso il benedetti non è in stato di grazia e ho giocosamente pensato che tramitandolo il maledetto la maledizione ne modificasse le prestazioni in campo. Niente di offensivo ma neanche forte, comparato a tanti commenti che si leggono di recente qua sul forum nei confronti di giocatori. Cambio il nome e lo rimetto giusto, ma forse sarò meno tollerante nei confronti di chi prende di mira giocatori che hanno fatto una brutta prestazione
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  47. Comunque nonostante la scorsa partita Coda lo ho visto molto in difficoltà, io proverei una formazione del genere Cragno Bere - Curto - altare - Beruatto/veroli Viera - Ricci - Melle Sibilli Coda - Niang
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  48. juve stabia e Sampdoria direi
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