Giusto. Diciamo le cose come stanno.
A me Ferrero, istintivamente, sta sui coglioni. Non mi piace come si esprime, non sopporto niente di quello che fa pubblicamente da quando è diventato presidente. Questo lo rende un cattivo presidente e mi dà il diritto di contestarlo? Forse prima di fare questo passo devo ragionare un po' più in profondità, e su tre argomenti principali.
Il primo è il più ovvio secondo la visione comune del rapporto tifoso - Presidente: Ferrero nei fatti come si è comportato? Ha fatto un lavoro eccellente, e non raccontiamoci la scusa insostenibile che una cosa è lui una cosa è la Società: la Sampdoria è sua, lui sceglie le persone, lui le gestisce. E non parlo di risultati sportivi, che sono più che buoni, ma di gestione a 360 gradi, tanto è vero che per la prima volta da quando sono al mondo la Samp non è una iattura per chi la possiede, ma persino un investimento ambito.
Ma la vera questione che voglio porre è un'altra: è mio diritto, o più sommessamente fa parte del mio ruolo quale tifoso, valutare come gestisce la Società il Presidente? La mia risposta è seccamente no. Salvo casi estremi, ma estremi davvero, in cui sia in pericolo la stessa sopravvivenza della Società stessa. E non mi pare che siamo in questa situazione: gli stessi Illuminati che auspicano un cambio di proprietà riconoscono che la Sampdoria è patrimonialmente solida. Che poi vorrei vedere quali nozioni, o competenze, può vantare il 99% di chi si esprime sull'argomento, e che cazzo gliene frega dei conti societari quando l'unica cosa che dovrebbe interessarci è andare allo stadio e goderci le partire. Aggiungo che, non a caso il "tifoso bilanciato" che gestiva un blog facendo improbabili analisi sui bilanci delle società di calcio, era un bibino.... e loro sono maestri della chiacchera, della prosopopea e del pressapochismo (ma da maestri mi pare abbiano buoni allievi anche dalle nostre parti).
Ultimo punto: l'umiltà di porre a noi stessi una domanda scomodissima. Ha ragione Ferrero a fare il giullare in pubblico pur essendo Presidente della Sampdoria, o ha ragione chi vede la Sampdoria come una cosa "sacra"? Col passare del tempo, diffido sempre più dei fanatici, di quelli che si sentono diversi e migliori. E mi sta venendo il dubbio che l'atteggiamento giusto sia quello di Ferrero, e che non devo prendere troppo sul serio la mia passione - pure fortissima, imbarazzante - per la Sampdoria. Non era - ancora una volta - il rifiuto delle frasi fatte e del pensiero sportivo dominante che ci distingueva, tanto tempo fa, dalla triste e seriosa autoreferenzialità dei soloni blurossi? Che poi tutto questo rispetto per la sacralità della Maglia non l'ho visto quando c'era da cantare canzoni idiote contro i napoletani, o semplicemente quando toccava palla il Regini di turno, che la maglia l'ha sempre onorata.
"In a soldier's stance, I aimed my hand at the mongrel dogs who teach / Fearing not that I'd become my enemy in the instant that I preach"