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Dove va il calcio italiano


labbrodinovisad
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  • 1 month later...
Il 1/7/2019 at 17:42, Erreci dice:

Abantatuono, Villaggio, Fazio ... tutti della stessa razza

Ci metterei anche Valentino Rossi, che ad inizio carriera aveva detto più volte di avere simpatia per i nostri colori ma si lasciò plagiare da quel frustrato di Pernat, che in una recente intervista si è anche vantato di non avergli mai riferito l'invito a venire in Tribuna dell'allora Presidente Enrico Mantovani, dando l'ennesima prova (non necessaria) di essere un meschinetto

Modificato da Daitarn
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  • 1 month later...

Ed ecco li, dopo gli ultimi episodi, le prime reazioni.

Terreno bello che spianato, opinione pubblica a favore e via con una nuova ondata di repressione (perché se la fai contro di me che non c'entro un cazzo è repressione) verso tutti, per colpe di pochi.
Ci lamenteremo di stare seduti, del posto assegnato obbligatorio, ma come al solito ce lo saremo meritato.

 

Il ministro dello sport italiano, Vincenzo Spadafora parla del razzismo negli stadi in un'intervista al quotidiano spagnolo El Pais: "Il problema del razzismo mi preoccupa, condivido questa preoccupazione con il presidente della Fifa, Gianni Infantino e con il numero uno della Figc, Gabriele Gravina. Vogliamo tutti risolvere questo problema in maniera definitiva, anche a costo di prendere decisioni impopolari. Ora è necessario che si compia un salto di qualità nel combattere il razzismo. Quando arrivano sanzioni e quando c'è un indurimento delle regole, è normale che ci sia gente scontenta. Però è arrivato il momento che ognuno si prenda le proprie responsabilità: istituzioni, politica, federazioni e tifosi. Mi riunirò con tutti i rappresentanti per un vero cambio con norme più dure ed efficaci. Il mio obiettivo è che i tifosi prendano le distanze dai loro vicini di posto razzisti, se non per convinzione almeno per convenienza. Ho delle idee, ma voglio prima discuterne con i rappresentanti del mondo dello sport". 

 

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Siamo sempre lì: si condanna e ci si dissocia, non a parole ma con i fatti 

È semplice come bere un bicchier d'acqua

e non di giustifica nulla e non su cercano giustificazioni 

Ps: Una delle poche cose ben fatte da Ferrero è stato il suo intervento  in occasione Sampdoria Napulí 

Modificato da Erreci
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Intervento più che corretto, che però di fatto ha scoperchiato il vaso di pandora per lesa maestà di qualche tifoso "illuminato" aprendo la guerra al Presidente che ancora oggi va avanti, ben prima degli ultimi mesi in cui tra dichiarazioni, prese di posizione e mercato ci ha messo del suo per inimicarsi TUTTA la piazza

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3 ore fa, Erreci dice:

Siamo sempre lì: si condanna e ci si dissocia, non a parole ma con i fatti 

È semplice come bere un bicchier d'acqua

e non di giustifica nulla e non su cercano giustificazioni 

Ps: Una delle poche cose ben fatte da Ferrero è stato il suo intervento  in occasione Sampdoria Napulí 

che poi è da dove è partita la "fronda" della tifoseria organizzata, compresi quello che attaccano Ferrero evocando "lo stile Sampdoria"

2 ore fa, amintore dice:

 

SPADAFORA ALE' ALEEEEEEE'

Spadafora alè anche no

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la lotta al razzismo è ovunque... usare il calcio per fare politica non è una novita, ma tutta questa propaganda comincia rompere il cazzo
anche perchè quelli che si riempiono la bocca di belle parole e di finto buonismo sono i piu grandi razzisti "economici", ma di quel razzismo non si deve parlare... potresti diffondere odio e diventare razzista

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  • 1 month later...

Una roba del genere non la ricordo (ovviamente in sto casino a beneficiarne saranno quei rottiinculo dei rattidi, ma vabbè)

 

 

 

NAPOLI - Alla fine sono volati gli stracci, in una delle notti più buie e tempestose della storia recente del Napoli. In campo tutto sommato i conti erano ritornati, visto che il pareggio contro il Salisburgo è stato comunque un passo avanti quasi cruciale verso la qualificazione agli ottavi della Champions League. Ma nel dopo partita allo stadio San Paolo è scoppiato ugualmente il caos, in casa azzurra.

Il primo segnale è stato il gran rifiuto da parte di Carlo Ancelotti, che ha preferito non presenziare alla conferenza stampa organizzata dall'Uefa (multa molto salata in arrivo, per il club) e s'è dileguato in silenzio dallo stadio. La reale gravità di quello che stava succedendo, però, s'è capita in maniera più nitida nei minuti successivi, quando tutti i giocatori hanno deciso con un clamoroso ammutinamento di non salire sul pullman che avrebbe dovuto riportarli a Castel Volturno.
 

Un vero e proprio schiaffo ad Aurelio De Laurentiis, che aveva invece previsto per la squadra il ritiro punitivo fino a domenica, a prescindere dall'esito dell'attesa sfida internazionale di ieri sera. Il presidente era già andato via ed è stato informato dei clamorosi sviluppi dal figlio Edoardo, affrontato negli spogliatoi con toni aspri dai leader del gruppo, guidati dal capitano Insigne. "Noi torniamo a casa nostra, dillo pure a tuo padre...".

Così ha deciso la squadra, nonostante il tentativo di mediazione di Ancelotti, che si era detto a sua volta molto contrario al ritiro punitivo ordinato da De Laurentiis. Il tecnico alla fine è stato l'unico a dormire comunque nella sede di Castel Volturno e ha dato appuntamento ai calciatori per stamattina (quando è in programma la ripresa degli allenamenti), nella speranza che la notte abbia portato consiglio.

Ora però il pallino passa nelle mani del presidente, la cui leadership è stata clamorosamente sconfessata da Insigne e compagni, che rischiano come minimo di essere multati in maniera pesante dal club. Il Napoli è dunque sull'orlo di una "guerra civile" sportiva, quasi senza precedenti a questi livelli. Ma una via d'uscita dovrà essere trovata, con dietro l'angolo la sfida di sabato sera al San Paolo contro il Genoa. Intanto è quasi un miracolo, in un clima simile, che gli azzurri non abbiamo compromesso il loro cammino in Champions League. Chissà che cosa sarebbe successo senza il gran gol di Lozano.

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52 minuti fa, labbrodinovisad dice:

Una roba del genere non la ricordo (ovviamente in sto casino a beneficiarne saranno quei rottiinculo dei rattidi, ma vabbè)

 

 

 

NAPOLI - Alla fine sono volati gli stracci, in una delle notti più buie e tempestose della storia recente del Napoli. In campo tutto sommato i conti erano ritornati, visto che il pareggio contro il Salisburgo è stato comunque un passo avanti quasi cruciale verso la qualificazione agli ottavi della Champions League. Ma nel dopo partita allo stadio San Paolo è scoppiato ugualmente il caos, in casa azzurra.

Il primo segnale è stato il gran rifiuto da parte di Carlo Ancelotti, che ha preferito non presenziare alla conferenza stampa organizzata dall'Uefa (multa molto salata in arrivo, per il club) e s'è dileguato in silenzio dallo stadio. La reale gravità di quello che stava succedendo, però, s'è capita in maniera più nitida nei minuti successivi, quando tutti i giocatori hanno deciso con un clamoroso ammutinamento di non salire sul pullman che avrebbe dovuto riportarli a Castel Volturno.
 

Un vero e proprio schiaffo ad Aurelio De Laurentiis, che aveva invece previsto per la squadra il ritiro punitivo fino a domenica, a prescindere dall'esito dell'attesa sfida internazionale di ieri sera. Il presidente era già andato via ed è stato informato dei clamorosi sviluppi dal figlio Edoardo, affrontato negli spogliatoi con toni aspri dai leader del gruppo, guidati dal capitano Insigne. "Noi torniamo a casa nostra, dillo pure a tuo padre...".

Così ha deciso la squadra, nonostante il tentativo di mediazione di Ancelotti, che si era detto a sua volta molto contrario al ritiro punitivo ordinato da De Laurentiis. Il tecnico alla fine è stato l'unico a dormire comunque nella sede di Castel Volturno e ha dato appuntamento ai calciatori per stamattina (quando è in programma la ripresa degli allenamenti), nella speranza che la notte abbia portato consiglio.

Ora però il pallino passa nelle mani del presidente, la cui leadership è stata clamorosamente sconfessata da Insigne e compagni, che rischiano come minimo di essere multati in maniera pesante dal club. Il Napoli è dunque sull'orlo di una "guerra civile" sportiva, quasi senza precedenti a questi livelli. Ma una via d'uscita dovrà essere trovata, con dietro l'angolo la sfida di sabato sera al San Paolo contro il Genoa. Intanto è quasi un miracolo, in un clima simile, che gli azzurri non abbiamo compromesso il loro cammino in Champions League. Chissà che cosa sarebbe successo senza il gran gol di Lozano.

Ecco lì, i soliti privilegiati.

Una multa?

Salata o dolce che sia sono comunque dei nababbi, io non posso disobbedire ad un ordine diretto dei miei superiori: andrei sotto consiglio di disciplina e quantomeno mi potrebbero lasciare 1 mese senza stipendio ..... e io non sono un nababbo come 'sti qua.

Dovrebbero vergognarsi.

Fossi ADL li metterei tutti fuori rosa.

Tanto i rattidi ci pensano da soli a incasinarsi .... 

Modificato da orso
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