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La fiera delle cazzate versione Deluxe


Austrodoriano
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Leggo sui giornali che si è aperta la stagione della caccia al nome del futuro proprietario della Samp :

 

ever green Dinan - Vialli ( il secolo ci aggiunge anche il supporto di EG)

ever ever green Chisoli per conto di Volpi

nome nuovo per me Baraldi per conto di Segafredo

Il buon vecchio Fondo di Dubai, nella persona di Fahad el Gergawi o Feg per gli amici

un fondo non ben identificato Statunitense

 

Direi che ce n’è per tutti i gusti

 

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Insomma, potrebbe andar bene o potremmo cadere dalla padella alla brace, oppure non esserci un cazzo di nessuno e fallire , o finire a qualche speculatore qui sopra non menzionato 

PS: è uscita anche la voce di una cordata di imprenditori italiani con Costacurta come rappresentante

 

 

Modificato da labbrodinovisad
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1 hour ago, Austrodoriano said:

Leggo sui giornali che si è aperta la stagione della caccia al nome del futuro proprietario della Samp :

 

ever green Dinan - Vialli ( il secolo ci aggiunge anche il supporto di EG)

ever ever green Chisoli per conto di Volpi

nome nuovo per me Baraldi per conto di Segafredo

Il buon vecchio Fondo di Dubai, nella persona di Fahad el Gergawi o Feg per gli amici

un fondo non ben identificato Statunitense

 

Direi che ce n’è per tutti i gusti

 

Non c’erano anche il lungo, il corto e il pacioccone?

Tutti credono che la proprietà sia condizione necessaria e sufficiente. Partendo da uno zoccolo minimo i soldi contano meno del 50%. Il resto lo fa il manico dei dirigenti che assumi. Di proprietà con i soldi che razzolano male se non malissimo iniziano ad essercene un po’ 

Modificato da Marlin
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Costacurta sarebbe di mio grande gradimento se garantisse la presenza costante fattiva e collaborativa della di lui Signora

Segafredo come marchio sulle maglie lo vedrei bene se coincidesse col ritorno di  Caprari che resta il Segaiolo principe anche dopo aver visto la mussa a Verona

della banda volpi e faine sinceramente farei a meno perchè sarebbe cadere dalla padella nella brace

di arabi conosco solo alcuni abitanti del Califfato di Al Baroh che hanno tasche piene di ricci e braccia talmete corte da sembrare focomelici

 

EG si facesse i cazzi suoi: quel che ha già fatto basta e avanza

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Io vorrei capire bene come mai da alcuni anni ci sono tutti sti americani (noti appassionati di Soccer) interessati alle squadre di calcio di serie A. Non so se è uscito un report sulla serie A dicendo che le squadre si possono comprare per due bicci, ad un prezzo che è un ventesimo di quelle di premier. Certo il report dovrebbe anche far notare che fare business in Italia con le squadre di calcio può essere meno remunerativo di vendere limonate ai lati della strada...

Sinceramente se io fossi un abitante di oltreatlantico, menchemeno tifoso di una qualche squadra, prima di versare milioni nel calcio italiano (sperando magari di fare uno stadio che in soli comodi 25 anni forse verrà approvato) ci penserei almeno altri 25 anni.

 

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perchè sperano di far soldi. Niente amore, niente cuore, niente di tutto ciò si può chiedere ad un fondo di investimenti, solo FARE SOLDI. E se andrà male sarà pur sempre stato un piccolo investimento per fondi con capitali imponenti. Se Sampdoria dovesse finire nelle mani di un fondo di investimento, mi chiedo cosa direbbero quelli che  ci vuole amore, essere tifosi, conoscere la storia della Sampdoria ecc ecc  ... penso a Vialli, anche lui nella scomoda posizione di esser lì al servizio di chi vuol far solo soldi,  e tremo per ciò che potrebbe accadere se non si ritornasse ai fasti che tutti sognano ... VIALLI VATTENE potrebbe essere la goccia che sicuramente farebbe traboccare il mio vaso

Patrick Schick – plusvalenza di 40 milioni di euro

Milan Skriniar – plusvalenza di 29 milioni di euro

Lucas Torreira – plusvalenza di 25 milioni di euro

Joachim Andersen – plusvalenza di 23 milioni di euro

Luis Muriel – plusvalenza di 12 milioni di euro

Dennis Praet – plusvalenza di 11 milioni di euro

 

sono 140 milioni in un breve periodo  ....

ogni proprietario americano si è affidato a società internazionali di scouting, nel caso di Dinan, ipotizzato acquirente di Sampdoria, Vialli e Zanetton dovrebbero rappresentare questo ruolo

 

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50 minuti fa, Austrodoriano dice:

Io vorrei capire bene come mai da alcuni anni ci sono tutti sti americani (noti appassionati di Soccer) interessati alle squadre di calcio di serie A. Non so se è uscito un report sulla serie A dicendo che le squadre si possono comprare per due bicci, ad un prezzo che è un ventesimo di quelle di premier. Certo il report dovrebbe anche far notare che fare business in Italia con le squadre di calcio può essere meno remunerativo di vendere limonate ai lati della strada...

Sinceramente se io fossi un abitante di oltreatlantico, menchemeno tifoso di una qualche squadra, prima di versare milioni nel calcio italiano (sperando magari di fare uno stadio che in soli comodi 25 anni forse verrà approvato) ci penserei almeno altri 25 anni.

 

Probabilmente è proprio perchè il livello del calcio italiano è molto inferiore a quello inglese e forse ancora un po' inferiore a quello spagnolo dal punto di vista finanziario che vogliono acquistare ora. Al di là del fatturato diretto da stadi (a cui tenteranno di agganciare iniziative immobiliari) e merchandising c'è un rilevante gap tra i diritti tv/streaming che prende la Premier fuori Europa (Asia in primis) e quelli che prende la serie A.

E pensiamo al gap tra quanto versa uno sponsor per finire su una maglia di una squadra da metà classifica in Premier e in serie A.

Come dice il sempre saggio, seppur giovanissimo, Erreci è tutta una questione di soldi (anche arrivassero persone italiane...): la speranza è che vi sia beneficio per entrambi (investitore e squadra). Non sempre è così o almeno può non esserlo subito (vedi arrivo di Krause a Parma nel settembre 2020...)

Ps: chi sogna gli emiri oggi poi non voglio sentirlo fiatare su temi come il prezzo dei biglietti

Modificato da Pontex76
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54 minuti fa, Austrodoriano dice:

Io vorrei capire bene come mai da alcuni anni ci sono tutti sti americani (noti appassionati di Soccer) interessati alle squadre di calcio di serie A. Non so se è uscito un report sulla serie A dicendo che le squadre si possono comprare per due bicci, ad un prezzo che è un ventesimo di quelle di premier. Certo il report dovrebbe anche far notare che fare business in Italia con le squadre di calcio può essere meno remunerativo di vendere limonate ai lati della strada...

Sinceramente se io fossi un abitante di oltreatlantico, menchemeno tifoso di una qualche squadra, prima di versare milioni nel calcio italiano (sperando magari di fare uno stadio che in soli comodi 25 anni forse verrà approvato) ci penserei almeno altri 25 anni.

 

Teoricamente il calcio italiano è uno dei primi 5 al mondo. Adesso è in sfacelo e compri una società ad un decimo del costo di una squadra inglese equivalente, è un po' come comprare un rudere da ristrutturare, se non ti crolla in testa può essere un affare.

Mi spaventa che con i numeri dell'economia USA un investimento da 100 milioni è alla portata di tutti, non vorrei arrivasse un Ferrero made in USA.

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46 minuti fa, Erreci dice:

perchè sperano di far soldi. Niente amore, niente cuore, niente di tutto ciò si può chiedere ad un fondo di investimenti, solo FARE SOLDI. E se andrà male sarà pur sempre stato un piccolo investimento per fondi con capitali imponenti. Se Sampdoria dovesse finire nelle mani di un fondo di investimento, mi chiedo cosa direbbero quelli che  ci vuole amore, essere tifosi, conoscere la storia della Sampdoria ecc ecc  ... penso a Vialli, anche lui nella scomoda posizione di esser lì al servizio di chi vuol far solo soldi,  e tremo per ciò che potrebbe accadere se non si ritornasse ai fasti che tutti sognano ... VIALLI VATTENE potrebbe essere la goccia che sicuramente farebbe traboccare il mio vaso

Patrick Schick – plusvalenza di 40 milioni di euro

Milan Skriniar – plusvalenza di 29 milioni di euro

Lucas Torreira – plusvalenza di 25 milioni di euro

Joachim Andersen – plusvalenza di 23 milioni di euro

Luis Muriel – plusvalenza di 12 milioni di euro

Dennis Praet – plusvalenza di 11 milioni di euro

 

sono 140 milioni in un breve periodo  ....

ogni proprietario americano si è affidato a società internazionali di scouting, nel caso di Dinan, ipotizzato acquirente di Sampdoria, Vialli e Zanetton dovrebbero rappresentare questo ruolo

 

Si ma al di là delle plusvalenze (e trall'altro anche li vedi topic caldo di questi giorni ce ne sarebbe da dire) mi sembra che quello che le società producono in gran quantità sono tanti debiti. Sicuramente le società di serie A sono a prezzi di saldo, però c'è anche un valido motivo per cui lo sono.

Nel mondo in questo periodo ci sono molte possibilità di investimento (da start up innovative, dai paesi emergenti, fino alle crypto valute). Il mondo del calcio mi sembra assorba risorse, guai, illeciti, tempo e rischi (vedi appunto anche Parma), che non sono tanto convinto che il gioco valga la pena. Penso solo alla questione stadi che sembrano le novelle dello stento, con 1000 studi di fattibilità e poi tutto rimane fermo per anni (probabilmente a Roma attualmente lo stadio più moderno è il Colosseo)

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16 minuti fa, PicchiaRomei dice:

Teoricamente il calcio italiano è uno dei primi 5 al mondo. Adesso è in sfacelo e compri una società ad un decimo del costo di una squadra inglese equivalente, è un po' come comprare un rudere da ristrutturare, se non ti crolla in testa può essere un affare.

Mi spaventa che con i numeri dell'economia USA un investimento da 100 milioni è alla portata di tutti, non vorrei arrivasse un Ferrero made in USA.

Praticamente un Alberto Sordi di "Un Americano a Roma"? :smile:

Modificato da PotereBlucerchiato
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5 hours ago, Austrodoriano said:

Io vorrei capire bene come mai da alcuni anni ci sono tutti sti americani (noti appassionati di Soccer) interessati alle squadre di calcio di serie A. Non so se è uscito un report sulla serie A dicendo che le squadre si possono comprare per due bicci, ad un prezzo che è un ventesimo di quelle di premier. Certo il report dovrebbe anche far notare che fare business in Italia con le squadre di calcio può essere meno remunerativo di vendere limonate ai lati della strada...

Sinceramente se io fossi un abitante di oltreatlantico, menchemeno tifoso di una qualche squadra, prima di versare milioni nel calcio italiano (sperando magari di fare uno stadio che in soli comodi 25 anni forse verrà approvato) ci penserei almeno altri 25 anni.

 

Come gia' risposto e' ovviamente una questione di soldi e visto che in Usa ci vivo posso aggiungere qualcosa.

Il calcio e'  lo sport piu' praticato tra i giovani in eta' scolare negli Stati Uniti, specialmente nelle grandi citta'. E' un mercato potenzialmente immenso e ancora non maturo. 

Come dice Pontex per di piu' la Serie A essendo stata fino a ieri in mano ad una manica di saltimbanchi e' sfruttata sotto il suo potenziale e quindi e' un investimento che ha piu' margini.

C'e' un grosso "ma" ed e' un "ma" in cui gli americani sbattono spesso la faccia quando decidono di investire nel nostro paese. Fare affari in Italia, il calcio non fa eccezione, e' cosa bene diversa dal farli negli USA e nella maggior parte dei paesi occidentali. La manica di pagliacci che infesta il calcio italiano resta una manica di pagliacci ma con un sistema chiuso, irrazionale e border line con la legalita'. Vengono qui magari con determinate idee che danno per scontato siano fattibili e poi si trovano davanti alla sovraintendenza di Firenze che dice che l'Artemio Franchi e' un opera storica. Che magari domani la Fiorentina ri-fallisca e lo stadio crolli perche'  nessuno ha i soldi per mantenerlo non gliene frega nulla a nessuno. Per questo motivo non sono cosi' certo che gli americani riescano a fare quello che credono con il clacio italiano. Da un lato lo auspico perche' non e' pensabile di andare avanti con un carrozzone che non e' in grado di sostenersi da solo. Per contro nelle maggiori leghe sportive americane ci sono cose che non condivido e che mi fanno rabbrividire al solo pensiero come i campionati chiusi e il fatto che un marchio sportivo possa essere trasportato da un citta' all'altra senza colpo ferire. 

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Su questo sono d’accordo in parte: è vero che dichiarare il Franchi un’opera storica è utopia, ma è anche vero che qui da noi c’è un senso di attaccamento alle radici e al passato che negli USA non c’è. Non dico cosa sia giusto i sbagliato, ma dico che io sono una persona legata alle tradizioni e mi spiacerebbe non giocare più a Marassi, ad esempio.  Così come mi dispiacerebbe non condividere San Siro con l’altra strisciata se fossi milanista o interista: anni di battaglie e lotte e storia scritta in quelle mura e cambiare per una questione di business non mi piacerebbe.

di contro, credo che trovando una via di mezzo tra questo e la ventata di novità auspicata dagli investitori esteri, si potrebbe arrivare ad una nuova strada ad oggi non percorsa: valorizzare al meglio quello che già c’è, superando gli scogli della burocrazia che, invece, riconosco essere pesante e limitante per qualsiasi cosa in generale. Si potrebbe forse portare l’Italia per una volta ad essere un esempio, anziché uno stato in continua rincorsa.

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36 minutes ago, Gianla said:

Su questo sono d’accordo in parte: è vero che dichiarare il Franchi un’opera storica è utopia, ma è anche vero che qui da noi c’è un senso di attaccamento alle radici e al passato che negli USA non c’è. Non dico cosa sia giusto i sbagliato, ma dico che io sono una persona legata alle tradizioni e mi spiacerebbe non giocare più a Marassi, ad esempio.  Così come mi dispiacerebbe non condividere San Siro con l’altra strisciata se fossi milanista o interista: anni di battaglie e lotte e storia scritta in quelle mura e cambiare per una questione di business non mi piacerebbe.

di contro, credo che trovando una via di mezzo tra questo e la ventata di novità auspicata dagli investitori esteri, si potrebbe arrivare ad una nuova strada ad oggi non percorsa: valorizzare al meglio quello che già c’è, superando gli scogli della burocrazia che, invece, riconosco essere pesante e limitante per qualsiasi cosa in generale. Si potrebbe forse portare l’Italia per una volta ad essere un esempio, anziché uno stato in continua rincorsa.

Gianla, io di istinto la penso come te e hai ragione sul mantenimento dell'identita' e l'attaccamento alle radici pero' in italia siamo bravissimi a concepire buoni pensieri ma non ci poniamo mai il problema di chi ci mette i soldi. Per giunta puo' uno stadio nuovo, magari leggermente spostato, mettere in discussione radici e identita' di una tifoseria? Volendo essere pragmatici ritengo giusto che le amministrazioni riflettano fino a che punto sia giusto distruggere il passato e propongano ove possibile di migliorarlo invece che distruggerlo ma sappiamo benissimo che talvolta l'inamovibilita' non trova reali motivi ed e' spesso strumentale ad altri scopi che con la salvaguardia non c'entrano nulla (della serie se vuoi tirare giu' lo stadio e costruirne un altro va bene ma prima mi paghi un mazzetta e poi lavori con chi dico io). Io ho tirato in mezzo l'esempio del Franchi ma di architettura non me ne capisco un cacchio anche se mi viene da pensare che se il Franchi e' un monumento da non toccare lo siano almeno il 90% delle costruzioni di quel tipo in Italia. Anche a me dispiacerebbe andare via da Marassi ma senza scomodare gli americani non saremmo i primi. Il Bayern si e' spostato, hanno demolito e' ricostruito Wembley etc. Riesco serenamente a immaginarmi in un Ferraris cadente a guardar giocare una manica di brocchi con la maglia della Sampdoria ma anche rifiutando che il calcio sia sfruttato a livello di business mi chiedo in un paese tecnicamente fallito, con le amministrazioni locali una piu' misce dell'altra e con investitori che senza un ritorno economico scappano o se ne stanno giustamente lontani che fine faranno quelle stesse strutture che oggi qualcuno dice di voler tutelare. Riusciamo a mandare a puttane Pompei, figurati gli stadi

Modificato da Marlin
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tra i progettisti  del Franchi c'è dell'architetto Nervi che può essere considerato il Renzo Piano dell'epoca. Essendo opera pubblica anteriore al 1950 è sotto la protezione della Sovrintendenza Archeologica belle arti ecc ecc, per la quale solitamente non si tocca nulla o quasi, a Genova recentemente è stata bloccata la demolizione del gasometro a Campi (!). 

sullo spostare lo stadio di poco come dici tu, se dici dove faresti cosa gradita a tutti. Belin vabbè che stai negli States ma ricorderai che a Genova non c'è posto nemanco per un garage e le pochissime aree disponibili - ad esempio le aree industrial dismesse - hanno prezzi da capogiro e con mille mila interessati a metterci le zampe sopra. Spostare il Ferraris la vedo missione impossibile. 

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2 minutes ago, Erreci said:

tra i progettisti  del Franchi c'è dell'architetto Nervi che può essere considerato il Renzo Piano dell'epoca. Essendo opera pubblica anteriore al 1950 è sotto la protezione della Sovrintendenza Archeologica belle arti ecc ecc, per la quale solitamente non si tocca nulla o quasi, a Genova recentemente è stata bloccata la demolizione del gasometro a Campi (!). 

sullo spostare lo stadio di poco come dici tu, se dici dove faresti cosa gradita a tutti. Belin vabbè che stai negli States ma ricorderai che a Genova non c'è posto nemanco per un garage e le pochissime aree disponibili - ad esempio le aree industrial dismesse - hanno prezzi da capogiro e con mille mila interessati a metterci le zampe sopra. Spostare il Ferraris la vedo missione impossibile. 

Non parlavo in questo caso del Ferraris ma pensavo a San Siro e al Franchi. Che il Ferraris non si possa spostare dieci metri piu' in la' non ci piove e che a un privato possa non interessare buttarlo giu' e rifarlo o ristrutturarlo massivamente in quella zona anche. Questo possiamo farcelo serenamente andare bene, basta comprenderne le conseguenze.

Sapevo la storia dell' Architetto del Franchi (forse perche' l'ho letta qui). Mi chiedo se il comune di Firenze avra' la voglia e i soldi di mantenersi quest'opera nel momento in cui magari gli americani si rompessero e la Fiorentina facesse nuovamente la fine che ha gia' fatto con Cecchi Gori. Non mi sembra fantascienza visto che ad oggi le societa' di calcio in italia prese in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo bruciano soldi. Se l'opera di Nervi non viene mantenuta e va a puttane come tante altre in Italia finisce che ottieni il peggior risultato possibile da quella situazione

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3 ore fa, Gianla dice:

Su questo sono d’accordo in parte: è vero che dichiarare il Franchi un’opera storica è utopia, ma è anche vero che qui da noi c’è un senso di attaccamento alle radici e al passato che negli USA non c’è. Non dico cosa sia giusto i sbagliato, ma dico che io sono una persona legata alle tradizioni e mi spiacerebbe non giocare più a Marassi, ad esempio.  Così come mi dispiacerebbe non condividere San Siro con l’altra strisciata se fossi milanista o interista: anni di battaglie e lotte e storia scritta in quelle mura e cambiare per una questione di business non mi piacerebbe.

di contro, credo che trovando una via di mezzo tra questo e la ventata di novità auspicata dagli investitori esteri, si potrebbe arrivare ad una nuova strada ad oggi non percorsa: valorizzare al meglio quello che già c’è, superando gli scogli della burocrazia che, invece, riconosco essere pesante e limitante per qualsiasi cosa in generale. Si potrebbe forse portare l’Italia per una volta ad essere un esempio, anziché uno stato in continua rincorsa.

Gli Inglesi, che sono una della nazioni più tradizionaliste al mondo hanno buttato giù stadi storici e li hanno ricostruiti.

Le radici e le tradizioni si preservano facendo si che le attività che su queste si fondano possano continuare e prosperare. Se per ottenere questo si devono buttare cose vecchie e farne di nuove pazienza. Siccome tutti avete sottolineato come poi gratta gratta è una questione di soldi , è risaputo che spesso ci vogliono molti più soldi a ristrutturare piuttosto che a costruire da zero.

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21 minuti fa, cillo2461 dice:

Gli Inglesi, che sono una della nazioni più tradizionaliste al mondo hanno buttato giù stadi storici e li hanno ricostruiti.

Le radici e le tradizioni si preservano facendo si che le attività che su queste si fondano possano continuare e prosperare. Se per ottenere questo si devono buttare cose vecchie e farne di nuove pazienza. Siccome tutti avete sottolineato come poi gratta gratta è una questione di soldi , è risaputo che spesso ci vogliono molti più soldi a ristrutturare piuttosto che a costruire da zero.

Non posso che quotare. 
E’ palese che da un punto di vista architettonico Stati uniti ed Europa sono due realtà lontanissime. Da questo punto di vista l’Europa ha un patrimonio immenso che in pochi o nessuno può vantare. Però il mantenimento o viene fatto bene o fa andare tutto a puttane. 
quando l’azienda mi trasferi’ a Vienna la prima cosa che pensai era quanto pulita fosse la citta’ e le facciate dei suoi palazzi… indipendentemente che fosse in centro o nei Bezirk esterni (eppure anche loro hanno smog e non posso pensare che non esistano writers)… senza scomodare il senso civico ( naturalmente anni luce davanti a quello italico) quando comprai casa capii come funzionava il sistema, praticamente all’interno delle spese condominiali mensili era gia’ inclusa la quota di rifacimento e ritinteggiatura esterna ed interna delle mura… invece di aspettare che ti cada in testa l’intonaco e richiedere ai condomini il pagamento molto oneroso una tantum per il rifacimento della facciata, qui è gia’ tutto pianificato e pagato negli anni.

Questo e’ solo un esempio dei vari possibili, ma voglio dire che in Italia l’incuria e’ purtroppo onnipresente e se proprio si decide di intervenire e’ quando oramai le cose cadono a pezzi. Magari si preferisce tappare le mille buche di una strada piuttosto che spendere in asfalto migliore o rifacendola.

Molto spesso l’incuria viene giustificata con la salvaguardia del patrimonio architettonico, quindi niente viene toccato, con il piccolo inconveniente che poi viene giù tutto e tanti saluti all’opera. Se anche uno stadio ( vedi il Franchi, che trall’altro ha una visibilità da far schifo) rientra nell’ordine degli intoccabili, si capisce bene come un paese come l’italia, che ha l’età media degli edifici altissima, si immobilizzi completamente.

E’ chiaro che ci deve essere equilibrio (in Cina hanno fatto delle cose che sarebbe come mettere un burger king dentro gli uffizi), però questo vuol dire selezionare cio’ che davvero ha un valore vero e che ci si può permettere di tenere mantenuto in buoni stato ed essere più flessibili su altro, sopratutto se questo vuol dire maggiori investimenti, maggior decoro urbano, maggiori servizi, minor rischio che ti cada in testa un mattone. 

 

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Belin ad esempio quel cazzo di stadio fatiscente in pieno centro a Roma cosa aspettano a tirarlo giù e farne uno nuovo? E quella belin di lanterna là sul molo mi dite a cosa cazzo serve nell'epoca dei radar e del GPS? È naturale che poi non venga più nessuno in Italia, sempre con 'sta pizza, gli spaghetti e la pummarola 

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Nessuno dice di tirar giu il colosseo. Ho vissuto a Roma, vengo da una regione dove manco i pannelli solari sul tetto posso mettere per non impattare nell’immagine che deve avere la casa. So di cosa parlo e so quanto e’ importante il mantenimento delle opere architettoniche di pregio… ed e’ proprio per questo che dico che l’Italia e’ uno dei peggior paesi che io conosca nel rispettare il proprio patrimonio artistico e culturale.

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Adesso, Erreci dice:

Belin ad esempio quel cazzo di stadio fatiscente in pieno centro a Roma cosa aspettano a tirarlo giù e farne uno nuovo? E quella belin di lanterna là sul molo mi dite a cosa cazzo serve nell'epoca dei radar e del GPS? È naturale che poi non venga più nessuno in Italia, sempre con 'sta pizza, gli spaghetti e la pummarola 

Belin io mi riferisco al calcio ed eventualmente a degli stadi. Cosa c'entrano Lanterna e Colosseo ? Il mio pensiero mi sembra semplice, un investitore che acquista una squadra di calcio ha tra le priorità lo stadio, funzionale e di proprietà. Che senso ha non permettere di mettere mano al Franchi con quelle motivazioni ? Che poi a Genova non sarebbe comunque possibile fare un cazzo è altra cosa.

A Londra non hanno certo buttato giù il London Bridge ma Wembley si.

 

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9 minuti fa, cillo2461 dice:

Belin io mi riferisco al calcio ed eventualmente a degli stadi. Cosa c'entrano Lanterna e Colosseo ? Il mio pensiero mi sembra semplice, un investitore che acquista una squadra di calcio ha tra le priorità lo stadio, funzionale e di proprietà. Che senso ha non permettere di mettere mano al Franchi con quelle motivazioni ? Che poi a Genova non sarebbe comunque possibile fare un cazzo è altra cosa.

A Londra non hanno certo buttato giù il London Bridge ma Wembley si.

 

E chi cazzo si riferiva a te?

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