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Atroce dilemma


cillo2461
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Nei commenti pre-derby ma anche in occasioni precedenti, molti usano come preambolo "questo comunque non è calcio".

Penso si riferiscano alla mancanza del pubblico sugli spalti che influenzerebbe anche l'impegno dei calciatori, il pathos delle partite e la veridicità dei risultati.

Anche io, quando il campionato era fermo e si discuteva se riprendere o no , ero molto scettico ma esclusivamente per motivi sanitari non certo per la mancanza del pubblico. Inoltre mi sono andato a cercare la definizione di "calcio" ed ho trovata questa

Il calcio è uno sport di squadra giocato con un pallone sferico su un campo di gioco rettangolare, con due porte. È giocato da due squadre composte da 11 giocatori. Dieci di essi possono toccare il pallone solo con i piedi, il corpo e la testa; uno solo posto a difesa della porta, può toccare il pallone anche con mani e braccia, solamente se il pallone si trova in area di rigore. L'obiettivo del gioco è quello di segnare più punti della squadra avversaria, facendo passare il pallone oltre la linea della porta avversaria. La durata di una partita è di 90 minuti, divisi in due tempi da 45 min ciascuno più un eventuale recupero.

Non si parla di pubblico , ergo non è una componente necessaria ed ecco il dilemma, reso ancora più profondo dalle partite viste in questo ultimo mese. Perchè questo non sarebbe calcio ? L'importanza del pubblico è così grande come si pensi ? Influisce sui risultati ? Non è che semplicemente ci gira il cazzo non andare allo stadio perchè è una cosa che piace a noi non certo perchè senza di noi il calcio non esisterebb ? .Anche perchè siamo nel 2020 ci sono Tv, satelliti, streaming, social e chi più ne ha più ne metta per cui il business che sta intorno al calcio si alimenta tranquillamente anche senza la gente sugli spalti.

Poi sono d'accordo che con il tifo è più bello e prima o poi tutto tornerà come prima ma dire che questo , di questo particolare momento, non sia calcio mi sembra una cazzata.

Ed i tifosi, quelli organizzati in primis, dovrebbero farsi qualche domanda circa la loro effettiva importanza ed il loro effettivo ruolo in tutto questo.

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32 minuti fa, cillo2461 dice:

 

Ed i tifosi, quelli organizzati in primis, dovrebbero farsi qualche domanda circa la loro effettiva importanza ed il loro effettivo ruolo in tutto questo.

Invito che sollecito anch'io a raccogliere perché le ultome partite giocate dalla nostra amata, ma pure come quelle giocate da altre squadre vedasi ad esempio Atalanta o Milan, dovrebbero far pensare.

O forse già ci hanno pensato e si siano resi conto che in questo calcio superprofessionistico l'apporto del dodicesino giocatore non sia  poi quel gran che;  la logica conseguenza è  una cascata o meglio una frana di falsi miti che immagino crei un non indifferente giramento di coglioni 

Cmq tranquilli si tornerà allo stadio e il calcio tornerà ad essere il calcio 

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Che sia in ogni caso calcio mi sembra lapalissiano. Quando io giocavo a 15 anni sotto la pioggia il 13 di febbraio alle 7 di sera di pubblico non ce n'era mezzo, ma mai mi sarei sognato di dire che "non era calcio"...

Cosa un po' diversa è dire che l'apporto del pubblico è prossimo allo zero. Non ho mai visto un ultras o semplice distinto segnare, e quindi chi crede di cambiare le sorti delle partite ha qualcosa che non va: allo stadio ci vado (ormai raramente purtroppo) perchè mi piace, non perchè credo di ribaltare il risultato. Ciononostante non credo che il ruolo del tifo (organizzato e non) sia del tutto ininfluente. Guardare le partite post covid credo non voglia dire niente: il pubblico non c'era ne da una parte ne dall'altra.

Due aneddoti:

1. Parlando qualche anno fa con un dirigente del sassuolo lui, sosteneva la difficoltà di tenere al sassuolo i giocatori più bravini oltre a uno - due anni, anche a scapito delle dirette concorrenti "perchè a tutti fa schifo giocare in uno stadio vuoto"

2. Parlando invece con un giocatore di qualche anno fa, mi aveva raccontato una serie di aneddoti sui campi del sud e su quanto "ti cagassi addosso ad entrare al san paolo" piuttosto che a uno spareggio a Reggio Calabria in cui "erano convinti di prenderle fisicamente"

Se poi guardiamo ai numeri / risultati la Sampdoria ha vinto il doppio / triplo delle partite in casa vs fuori casa nelle 2 stagioni...

 

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diciamo che cambia soprattutto per noi, perchè il nostro calcio è essere parte di qualcosa 

dire che però non è calcio, o peggio che è indifferente se il Doria vince o perde o finisce in serie B, lo trovo piuttosto discutibile

oppure, se preferite, è mero entertainment, ma a me (noi) non riesce di battermene il cazzo se il Doria gioca

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Beh insomma le più forti vincono in casa e fuori ma le scarse di solito hanno un rendimento ben diverso, a naso sembra che sia un po’ saltato tutto senza pubblico. Rispetto alle prime le partite ora sembrano più normali, tenuto conto del caldo e della stanchezza, certo che chi ha la rosa migliore e può far ruotare i giocatori è avvantaggiato 

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1 ora fa, gradinatasud dice:

 

Se poi guardiamo ai numeri / risultati la Sampdoria ha vinto il doppio / triplo delle partite in casa vs fuori casa nelle 2 stagioni...

 

Bé quello è da considerare sia  tipico di una squadra di media fascia al quale si aggiunge il gioco giampaoliano che non si fondava sul contropiede 

Ciò che posso dire è che da quando vedo la partita dai distinti- primo anello, dietro tunnel ingresso giocatori, una quindicina di file dal terreno di gioco- mi son reso conto che in partite di non grande interesse o quando sono presenti tifoserie ospiti numerose e rumorose l'apporto dellla Sud o è poco percepibile o del tutto impercettibile dal centrocampo in giu verso lato nord. Questo fatto  le prime volte mi ha molto  stupito: belin ma sento Jankto che chiama la palla a Murru 😮 quindi ne deduco che dal centro campo in giu i giocatori l'apporto della sud lo percepiscono poco e per nulla quando presenti tifoserie tipo napulí 

Poi è ovvio che la sola presenza del pubblico abbia un effetto simile a quella degli spettatori in platea per un attore: c'è lo senti che è lì che guarda te e che è lì per te e quindi sei obbligato a dargli quel qualcosa che da te si aspetta

 

Modificato da Erreci
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Difficile trovare un compromesso, pero' butto li' 2 pensieri alla cazzo.

- Il mister incita, grida, si incazza per 90' + recupero minuti e si sente per tutto il campo: ho visto quasi tutte le partite senza telecronaca e i giocatori sentono il maestro impartire ordini e consigli ad ogni azione, li incita, li chiama per nome, ora in gli parla in inglese (Morten) ora suggerisce di avanzare,ora parte con il suo "ECCOLO!": insomma riuscirebbero a sentire il mister con il pubblico sugli spalti?

- Come detto da altri sembrerebbe che le partite siano un pochino piu' equilibrate: questo puo' derivare da mille fattori (scazzo, covid, caldo), ma ci vogliamo mettere l'assenza del pubblico?

- Le spese gestionali se fosse un calcio senza pubblico sarebbero ridotte all'osso: si potrebbe giocare al mugnaini tanto per fare un esempio. Un po' una provocazione e' vero ma cosi' potremmo avere anche il famigerato stadio di proprieta'

- Il pubblico puo' davvero incitare la squadra ad arrembare, ma puo' anche essere la causa di una disfatta magari per l'errore del giocatore preso di mira dai mugugni: alla fine si', sono professionisti, ma sono anche esseri umani

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Articolo del post:

Dalle prime analisi condotte dalle società Impect e Gracenote con i dati raccolti nel corso delle ottantadue partite disputate in nove giornate di Bundesliga, il cambiamento più significativo riguarda il cosiddetto “fattore campo”. Come ipotizzato in questi mesi, in assenza del pubblico il numero di vittorie casalinghe è sceso dal 43 al 33 per cento. Le squadre di casa hanno segnato meno gol: in media 1,43 a partita contro l’1,74 precedente alla sospensione. I tiri verso la porta avversaria nel proprio stadio sono scesi del 10 per cento, così come il numero di calci d’angolo ottenuti e i dribbling effettuati sugli avversari.

Questa tendenza si sta intravedendo anche in Serie A. Nella prima giornata dopo la ripresa, su dieci partite ci sono state soltanto tre vittorie casalinghe. Nella giornata successiva ce ne sono state cinque su dieci, mentre nel turno in corso che si concluderà stasera con Atalanta-Napoli e Roma-Udinese ce ne sono state finora soltanto due.

Giocare in casa si sta rivelando quindi meno influente di prima. L’assenza dell’incitamento e della pressione proveniente dal tifo per le squadre che giocano nel loro stadio rende le partite di calcio meno influenzate da fattori esterni. Anche i giudizi arbitrali sembrano risentirne: nell’83 per cento delle partite analizzate da Gracenote, le squadre di casa sono state mediamente punite di più rispetto al solito.

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A me pare che alla fine vinca chi è più in forma, è più forte,ha più culo. Come prima casa o fuori che sia. L'Udinese in casa sua , senza pubblico ha rimontato la Juventus.

Sul fatto che alcuni campi siano particolarmente caldi e inospitali è vero ma sono eccezioni ed in questo caso direi anche che si rasenta l'illegalità. Se i calciatori giocano non al massimo perchè impauriti dal pubblico e timorosi di conseguenza fisiche non mi pare molto sportivo.

E comunque la Sampdoria a Sofia in un ambiente da guerra civile battè la Stella Rossa di Belgrado, all'epoca una delle più forti squadre al mondo.

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Anche fischiare i giocatori avversari mentre attaccano non è molto sportivo... smettiamo di fischiare perché magari sbaglia il rigore l’avversario!??

Casa o fuori casa pare che - per lo meno per le medio piccole - conti ancora, e questo lo dicono i punti fatti (anno scorso):

Torino 38 casa vs 25 trasferta

Sampdoria 32 casa vs 21 trasferta

Bologna 31 casa vs 13 trasferta

c1enoa 26 casa vs 12 trasferta

Udinese 29 casa vs 14 trasferta

Fiorentina 24 casa vs 17 trasferta

Cagliari 30 casa vs 11 trasferta

Sono differenze enormi e valgono per quasi tutte le squadre (anche le grandi, ma meno per ovvi motivi).

Ripeto, sul discorso “questo è calcio” io sono d’accordo. Sul più o meno diretto sillogismo che quindi il fattore tifo (organizzato e non) valga poco o nulla no.

 

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16 minuti fa, gradinatasud dice:

Buonasera a lei, Monsieur Lapalisse. :phon:

Buonasera a lei abitante del paese dei culatelli, vorrei aggiungere per dovere di orecisionr che è previsto poi che le parti si invertano 🤗

Modificato da Erreci
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Il 25/7/2020 at 17:22, gradinatasud dice:

Anche fischiare i giocatori avversari mentre attaccano non è molto sportivo... smettiamo di fischiare perché magari sbaglia il rigore l’avversario!??

Casa o fuori casa pare che - per lo meno per le medio piccole - conti ancora, e questo lo dicono i punti fatti (anno scorso):

Torino 38 casa vs 25 trasferta

Sampdoria 32 casa vs 21 trasferta

Bologna 31 casa vs 13 trasferta

c1enoa 26 casa vs 12 trasferta

Udinese 29 casa vs 14 trasferta

Fiorentina 24 casa vs 17 trasferta

Cagliari 30 casa vs 11 trasferta

Sono differenze enormi e valgono per quasi tutte le squadre (anche le grandi, ma meno per ovvi motivi).

Ripeto, sul discorso “questo è calcio” io sono d’accordo. Sul più o meno diretto sillogismo che quindi il fattore tifo (organizzato e non) valga poco o nulla no.

 

Ho solo fatto riferimento al condizionamento relativo a minacce più o meno reali che il pubblico in certi stadi trasmette ai calciatori, non certo a manifestazioni di tifo normali quali fischi agli avversari e cori di incitamento.

Mi pare del tutto ovvio che squadre medio piccole e quindi normalmente meno forti tecnicamente riescano più facilmente a dare il meglio di se in casa. E questo grazie certo al tifo ma anche per un aspetto psicologico che il giocare nel tuo stadio ti da.

Metti un pò le statistiche di Juve, Roma,Milan,Inter,Napoli e almeno in questi ultimi due anni Atalanta,Lazio...

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Juve 49 vs 41 (+20%, ed è la Juve...)

Milano 40 vs 28

Roma 41 vs 25

Napoli 43 vs 36

quindi anche sulle grandi l’effetto casa è ancora importante.

In ogni caso tu scrivi “Mi pare del tutto ovvio che squadre medio piccole e quindi normalmente meno forti tecnicamente riescano più facilmente a dare il meglio di se in casa. E questo grazie certo al tifo ma anche per un aspetto psicologico che il giocare nel tuo stadio ti da“

Quindi mi sembra che siamo d’accordo...

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lasciando stare il pubblico, sul quale bisognerebbe approfondire in altra maniera, per far si che le televisioni paghino, hanno anche cambiato la regola delle sostituzioni e quindi forzato il regolamento. in più ti fan giocare di luglio ogni tre giorni.  Le regole dovrebbero essere condivise ad inizio campionato e essere mantenute per tutto il periodo, perchè  c'è una programmazione alla base, c'è il numero di calciatori in rosa che è importante, se non fai le coppe ti puoi permettere qualche giocatore in meno ad esempio. Le cinque sostituzioni vanno ad avvantaggiare chi è già più forte perchè ha una rosa numericamente e qualitivamente migliore della tua. il recupero quasi infinito delle partite (oltre i cinque minuti) una volta era una eccezione  adesso è la normalità.

Tornando al pubblico, non si capisce il perchè le squadre tendono ad avere lo stadio di proprietà, ma chi glielo fa fare di fare investimenti in tal senso se si potrebbe risolvere il problema con un campo regolamentare senza spalti. per non dimenticare chi con gli spettatori  da stadio ci deve portare a casa la pagnotta.

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3 ore fa, Robi dice:

lasciando stare il pubblico, sul quale bisognerebbe approfondire in altra maniera, per far si che le televisioni paghino, hanno anche cambiato la regola delle sostituzioni e quindi forzato il regolamento. in più ti fan giocare di luglio ogni tre giorni.  Le regole dovrebbero essere condivise ad inizio campionato e essere mantenute per tutto il periodo, perchè  c'è una programmazione alla base, c'è il numero di calciatori in rosa che è importante, se non fai le coppe ti puoi permettere qualche giocatore in meno ad esempio. Le cinque sostituzioni vanno ad avvantaggiare chi è già più forte perchè ha una rosa numericamente e qualitivamente migliore della tua. il recupero quasi infinito delle partite (oltre i cinque minuti) una volta era una eccezione  adesso è la normalità.

Tornando al pubblico, non si capisce il perchè le squadre tendono ad avere lo stadio di proprietà, ma chi glielo fa fare di fare investimenti in tal senso se si potrebbe risolvere il problema con un campo regolamentare senza spalti. per non dimenticare chi con gli spettatori  da stadio ci deve portare a casa la pagnotta.

Sei fuori argomento. Probabilmente non hai capito il post

Ps: lo stadio di proprietà evidentemente serve per farselo rendere 7 giorni su 7 o comunque centralizzare tutti i ricavi (oltre che ad avere una proprietà immobiliare) 

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18 minuti fa, labbrodinovisad dice:

Sei fuori argomento. Probabilmente non hai capito il post

Ps: lo stadio di proprietà evidentemente serve per farselo rendere 7 giorni su 7 o comunque centralizzare tutti i ricavi (oltre che ad avere una proprietà immobiliare) 

stiamo parlando del pubblico

 "lasciando stare il pubblico"   :parrucca:

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stavate parlando di come il pubblico non sia cosi importante ai fini del risultato.

se una squadra è più forte vince anche senza pubblico ma in caso di partita equilibrata il pubblico può fare la differenza...

il passo successivo è dimostrare se il pubblico sia una variante del gioco calcio, statisticamente a parità di forze chi gioca in casa è più avvantaggiato di chi gioca in trasferta (il famoso fattore campo )  e le quote  gioco delle grandi agenzie di scommesse tengono conto di questo fattore.

Sono altri i fattori che alterano in maniera artificiosa il risultato di una partita e qui ci rialacciamo al mio post precedente.

Riguardo allo stadio di proprietà mi avete fatto capire che serve più ai commercialisti che ai tifosi, lo stadio come garanzia per le società  per fare investimenti e per fare utile, quindi uno stadio vuoto non giova a nessuno.

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3 minuti fa, Robi dice:

Riguardo allo stadio di proprietà mi avete fatto capire che serve più ai commercialisti che ai tifosi, lo stadio come garanzia per le società  per fare investimenti e per fare utile, quindi uno stadio vuoto non giova a nessuno.

quindi te ti disinteresserai dello stadio guardando il risultato il giorno dopo?

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Comunque, anche Tonelli nell'ultima intervista lo definisce "non calcio", e io credo sia per una questione di abitudine e basta. Il calcio a questi livelli senza tifosi, è chiaramente sempre calcio, ma di sicuro è strano, perché siamo abituati in altro modo.

Io la penso come @cillo2461, quando dice che nel calcio alla fine vince il più forte o chi è più in forma, ma credo che questa sia influenzata dall'ambiente allo stadio.
Quando giocavo (prima a 11, adesso a 7) il "bravo" gridato dal mister, dal compagno o da qualcuno sugli spalti mi ha sempre dato una carica incredibile, che mi spingeva a far meglio, mi dava fiducia. Mi sono sempre venuti i brividi a pensare a cosa avrebbe potuto darmi un "oooooh" dello stadio che si alza ogni bella giocata di un nostro giocatore. Allo stesso tempo mi son messo spesso nei panni di Regini, cosa mai avrebbe potuto combinare di buono con tutti quei fischi? Sentivo il fastidio sulla pelle.

Quindi non credo che i tifosi siano determinanti, ma direi che sono uno dei fattori di cui sopra, che può aiutarti o meno. Qui da noi credo che la maggior parte delle volte sia d'aiuto

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Quello che descrivi, quello che fa dire a Tonelli che questo non è calcio é l'effetto pubblico, lo stesso che prova un artista di fronte ad un teatro vuoto: il pubblico è necessario ma non determinante, tant'è  vero che quando si gira un film o si registra una serie tv pubblico che applaude o rumoreggia  non ce n'è

 

Ps: ieri sera la Sampdoria sembrava giocasse in casa

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