Paolo comunicava attraverso le vittorie, rastrellando i migliori giovani per inseguire il suo "folle" sogno, ogni atto della sua presidenza era una comunicazione sampdoriana, al limite, grazie ai suoi giocatori, gli scherzi, i cani bovari sul campo di allenamento, le cene del Cerchio Blu, i nani, le prime dissacranti foto di squadra, i biondi ossigenati, comunicava la lievità e l'allegria connessa al mondo sampdoriano.
Enrico intensificò quella comunicazione in raduni precampionato bellissimi ed emotivamente coinvolgenti e spostando la sede nel cuore antico della città, lanciò un messaggi